Presentati i progetti della terza edizione di (IN)Emergenza

Memoria, crisi climatica e resistenza generazionale nei pitch del programma di sostegno al cinema indipendente italiano ospitato dal Bellaria Film Festival e realizzato in collaborazione con Cinecittà


BELLARIA – Per il terzo anno consecutivo, torna al Bellaria Film Festival (IN)EMERGENZA, il programma di sostegno al cinema indipendente italiano realizzato in collaborazione con Cinecittà. Dedicato a giovani autori e produttori under 40, (IN)EMERGENZA offre mentoring professionale, sessioni di pitch davanti a esperti del settore e l’opportunità di finalizzare i progetti nei prestigiosi Studi di Via Tuscolana. In particolare, il premio (IN)Emergenza prevede una post-produzione completa audio e video presso gli Studi (fino a un valore massimo pari a 20mila euro), mentre Cinecittà assegna il premio in denaro pari al valore di 5mila euro.

Dai sei Pitch presentati venerdì 9 maggio nel cuore del programma BFF Industry, emerge una varietà di temi che rappresentano alcune delle questioni più urgenti per i giovani autori di oggi.  Accomunati dalla capacità di intrecciare il personale con il collettivo, i sei progetti esplorano questioni universali come la crisi climatica e l’eredità generazionale, ma anche la memoria e l’autodeterminazione, l’affettività negata e la resistenza culturale, la fragilità sociale e l’ecologia politica. Seppur diversi per genere e approccio – secondo la struttura stessa del progetto (IN)EMERGENZA –  si evidenzia un tentativo di inquadrare la contemporaneità, ma anche di trovare soluzioni metodologiche e forme produttive capaci di supportare gli obiettivi degli autori.

I progetti di (IN)EMERGENZA 2025

Il Grande Buco. Diretto da Davide Crudetti e prodotto da Giulia Campagna  di ZaLab  Il Grande Buco è un’autofiction che “mescola commedia romantica e tragedia storica”. Tutto nasce da un buco ritrovato nel salotto dei registi. I due così si interrogano sull’eventualità di buttare giù la parete e costruire la stanza per un figlio. Da qui, “le vertigi”. Perché mettere un figlio al mondo, in questo mondo, fa paura. La vicenda si evolve dunque in un viaggio attraverso l’Italia per indagare l’impatto umano sull’ambiente e  riflettere sulle scelte di una generazione incerta di fronte alla crisi climatica. “Un film di viaggio, un film di indagine, sicuramente un autofiction su una coppia che si apre e diventa specchio della generazione a cui appartiene,” spiega Crudetti. Campagna aggiunge: “La grande forza che ci ha condotto in questo percorso è la volontà di lavorar insieme. Raccontiamo una generazione che è orfana dei grandi ideali, ma non è rassegnata.

Isabella. La giovane autrice polacca Joanna Kanikowska dirige, con la produzione di Rosanna D’Aloisio (Domvs Films), documentario su una chiaroveggente 91enne, unica abitante di un villaggio sardo abbandonato. La sua missione di proteggere il villaggio, dedicato alla memoria della figlia scomparsa, e nel frattempo scrivere un libro sulla sua vita, guida la narrazione, che esplora temi come la memoria e l’autodeterminazione. “Isabella ha predetto che morirà a 93 anni e la profezia costituisce il principale strumento drammaturgico del nostro film”, afferma Kanikowska, che aggiunge: “Ci ha anche profetizzato che il film sarà un successo”. D’Aloisio racconta: “Sono rimasta colpita dallo sguardo di Joanna e dal rapporto che ha con l’Italia. Questo incontro è stato un po’ fatale.” Il progetto è stato finalista al Premio Solinas.

Mambo Kids. Diretto da Emanuele Tresca e prodotto da Paolo Michelini (Collettivo Onirico Pictures), Mambo Kids è un cortometraggio nato da un’idea di “cinema condiviso”, realizzato con attori non professionisti a Caserta. Il progetto è, perciò, prima di tutto una proposta di metodo. Spiega Michelini: “La nostra idea è di lavorare stando bene, un processo che oggi ha del rivoluzionario”.  Il collettivo, che punta a sviluppare un lungometraggio, cerca produttori per consolidare il metodo di lavoro e ampliare il progetto, valorizzando il suo messaggio di resistenza culturale. Il film racconta l’ultima estate di due ragazzi, esplorando un’affettività negata. “Questo corto per me non è di realtà o di finzione, è semplicemente un film vivo, nato dalle relazioni che abbiamo fatto sui luoghi,” afferma Tresca.

Schiuma di Mondi. Anna Marziano dirige e produce un corto di finzione ambientato a Venezia con protagonista un’avvocata impegnata nella giustizia climatica, e sua figlia Lena, in un contesto di fragilità sociale ed ecologica. Un film “influenzato dal neorealismo”, spiega Marziano, che aggiunge: “Antonia si impegna come avvocata in tematiche come la giustizia climatica, tentando di trasformare la sua conoscenza in una forma di micro politica”.

Una volta qui era tutta cittàIl lungometraggio d’esordio di Lorenzo Silano – prodotto dalla Giungla Collettive di Andrea Damiano – è “una commedia thriller grottesca” su due ladri che rompono l’equilibrio di una città “perfetta”, ispirati da assassini che uccidono i ricchi per divertimento. “Due insignificanti ladri di appartamento decidono di rompere il patto sociale della città: Vogliono una vendetta,” racconta Silano. Damiano aggiunge: “Non è primo progetto in cui lavoriamo insieme, Giungla è un collettivo che nasce nel 2018, dall’esigenza di unirsi per realizzare insieme cortometraggio, documentari, progetti comuni. Attraverso questo impianto produttivo abbiamo avuto la possibilità di non fermarci mai”.

Where I End and You Begin. Diretto da David Power e prodotto da Raffaella Pontarelli (Amarena Film), questo documentario segue la relazione simbiotica tra Marianna e suo figlio Alex, affetto da sindrome di Down, affrontando il tema dell’amore incondizionato e della codipendenza. “Ho capito che questa piccola storia intima e famigliare in realtà portava con sé temi universali,” afferma Power, che ha trascorso anni in compagnia di Alex e Marianna, “diventando quasi parte di questa famiglia. Pontarelli aggiunge: “Sono rimasta colpita dal rapporto intimo che David ha costruito con i personaggi del documentario”.

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09 Maggio 2025

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