VENEZIA – Si è svolta mercoledì 4 settembre, presso l’Italian Pavilion, la cerimonia di premiazione della 10ma edizione del Premio Carlo Lizzani, dedicato agli esercenti italiani più coraggiosi. “Questa categoria, così importante, ha imparato negli anni ad affrontare sempre meglio le necessità del settore cinematografico”, ha dichiarato in apertura il direttore della Mostra di Venezia Alberto Barbera. Presente al completo anche la giuria del premio, composta da Flaminia Lizzani, Francesco Lizzani e Francesco Ranieri Martinotti, presidente ANAC.
Commosso l’intervento della figlia di Carlo Lizzani, Flaminia. “Penso a mio padre – ha dichiarato – a cosa avrebbe detto. È essenziale ricordare il ruolo degli esercenti, simbolicamente l’ultimo anello della filiera del film: se non ci fossero le sale noi non li vedremmo. Nessuno ha mai pensato di premiare l’esercizio, per cui tante persone sacrificano tutto. Un premio che è un grazie a voi esercenti coraggiosi”.
Per la speciale edizione del decennale, la Giuria ha attribuito due premi d’onore a Gaetano Renda, “per l’appassionata dedizione e cura, esplicitatesi attraverso la guida e la direzione artistica dei cinema Centrale, Due Giardini e Fratelli Marx di Torino”, e a Domenico Dinoia, “per il coraggio e la devozione verso la Sala Massimo Troisi di San Donato Milanese e la Sala Palestrina di Milano, che guida e di cui segue la direzione artistica, assieme al suo gruppo di lavoro”.
I premi per gli esercenti coraggiosi 2024 sono stati consegnati a Silvano Andreini per il Cinema Il Nuovo di La Spezia, Emanuela Stefani per il Cinema Gambrinus di Pennabilli, Tonino Errico per il Cinema delle Province di Roma e ai rispettivi collaboratori.
Presente alla cerimonia l’attore Sergio Castellitto, che ha sottolineato l’importanza del premio Lizzani, “riconoscimento agli esercenti che fanno un lavoro straordinario, quasi da archeologi, capaci di difendere, scoprire e valorizzare le opere cinematografiche”. Attraverso un contributo video, si è espressa in merito anche Paola Cortellesi. “Molti esercenti si impegnano a portare il cinema nelle sale di provincia – ha dichiarato l’attrice e regista – un lavoro essenziale senza il quale mancherebbero importanti luoghi di confronto e condivisione delle emozioni”. E ancora: “Il successo di C’è ancora domani sarebbe stato impossibile se gli esercenti fossero scomparsi dopo la pandemia. In questi mesi ho visitato cinema grandi e piccoli e so che tenere aperte le sale in certi luoghi ha poco a che vedere con il guadagno, ma tanto con la passione che ognuno di voi ci mette”.
La decima edizione ha visto anche l’introduzione di un premio a una sala europea, andato alla sala La clef di Parigi nel V arrondissement, riaperta grazie a un collettivo di operatori e appassionati del cinema che l’ha sottratta a un destino di demolizione.
L’edizione del decimo anniversario si è avvalsa del sostegno della Direzione Generale C-A del MiC, della Regione Lazio, della Roma Lazio Film Commission e di quello di AUT-AUTORI ed è realizzata in collaborazione con Anec, Acec, e Fice.
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