Premio Lancia a Don Chisciotte


Una variazione austera e surreale sul Chisciotte e la sua  relazione di dominio e contemporaneamente di dipendenza dallo scudiero Sancho – Honor de Cavalleria del catalano Albert Serra – vince il Premio Lancia, il più importante del Torino Film Festival e si aggiudica i 20.500 € in dotazione. La giuria, di cui faceva parte anche l’italiano Luca Guadagnino, lo definisce un esordio abbagliante, d’accordo probabilmente con i selezionatori della Quinzaine che l’avevano voluto anche a Cannes. Al film va anche un Premio speciale della giuria, ex aequo con l’americano The Guatemalan Handshake di Todd Rohal, per le performance degli attori; mentre il film americano, una commedia indipendente e anarcoide vista attraverso gli occhi di una bambina di 10 anni, si aggiudica anche un riconoscimento per la miglior regia.

 

Anche il concorso Doc 2006 assegna tre premi: il Premio Persol al miglior documentario italiano a Eliorama di Maicol Casale e Alberto Momo e due premi speciali a perryfarrell di Giovanna Sonnino e Un’altra storia di Marco Battaglia, Gianluca Donati, Laura Schimmenti, Andrea Zulini. Il Premio Cipputi alla carriera segnala il lavoro dell’autore catalano Joaquin Jorda, scomparso da pochi mesi e oggetto a Torino di una retrospettiva che ne ha rivelato a molti il talento di tessitore di vicende umane mai stabilite una volta per tutte, mentre il miglior film sul mondo del lavoro, sempre per la giuria del Premio Cipputi, è Il lato grottesco della vita di Federica Di Giacomo, girato a Matera con l’intento di raccontare l’arte di sopravvivere con attività abusive o improbabili senza mai perdere la creatività e le speranze. Il Premio Fipresci è stato assegnato a maggioranza a Notes by a Trackman del kazako Zhanabek Zhetyruov, un’opera in bianco e nero seppiato fortemente nostalgica di un universo umano ormai scomparso e di una forma di cinema perfetta, che ha riscosso anche il consenso del pubblico con il Premio Valdata. Mentre una menzione speciale dei critici va a Bled number one dell’algerino Rabah Ameur-Zaimeche, un film molto intenso e attuale che affronta il drammatico tema del fondamentalismo attraverso due destini individuali di esclusione e disintegrazione, quello una giovane donna ripudiata dal marito perché vorrebbe fare la cantante di jazz e di un ragazzo espulso dalla Francia e costretto a tornare al villaggio; il tutto mostrato con uno stile naturalistico, aperto, rubato alla vita. Il Premio Filmcritica Bastone Bianco va all’affascinante western di Walter Hill Broken Trail, sicuramente uno dei film più apprezzati e godibili di tutto il festival. In corso trattative per la distribuzione di un paio di titoli e, in particolare, per l’opera di Joe Sarno, il maestro del porno soft riscoperto quest’anno qui a Torino.

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18 Novembre 2006

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