Premio De Sica 2006


”Il 2007 sarà l’anno in cui il Parlamento inizierà e, confido, concluderà l’iter per l’approvazione di una legge di sistema sul cinema”. La promessa arriva dal ministro dei Beni Culturali Francesco Rutelli, intervenuto questa mattina alla cerimonia di consegna dei Premi De Sica nel Salone dei Corazzieri al Quirinale, alla presenza del presidente della Repubblica Giorgio Napolitano.
Era la prima volta, dopo tanti appuntamenti con Carlo Azeglio Ciampi, che Napolitano ospitava Gian Luigi Rondi, il consiglio direttivo dell’Accademia dei David di Donatello e l’associazione Amici di Vittorio De Sica, con Christian in testa, per un appuntamento ormai tradizionale con il cinema italiano. Il presidente si è soffermato sull’importanza di questo settore “nel dare all’Italia coscienza di sé e nel farla apprezzare fuori dai suoi confini storici”. Napolitano ha anche fatto cenno alla lettera che Luchino Visconti gli scrisse nel febbraio del ’71, quando era responsabile per la cultura del Pci, per indicare proprio in Gian Luigi Rondi un candidato ideale per la direzione della Mostra del Cinema. “Era l’epoca della contestazione che aveva investito anche la Biennale, una stagione con le sue ragioni e la sua forza vitale, ma anche coi suoi schematismi e i suoi furori, una stagione che oggi possiamo guardare con serenità, liberandoci dal residuo di parzialità”, ha aggiunto.

 

Subito prima, Napolitano aveva consegnato le medaglie intitolate a De Sica a sedici personalità del cinema e della cultura, tra cui il regista russo Aleksandr Sokurov. Tra i premiati il produttore Antonio Avati, il regista Citto Maselli – per lui Napolitano ha voluto spendere un elogio speciale, ricordando come si sia fatto interprete dei cambiamenti della società italiana – gli attori Mariangela Melato e Gigi Proietti, Kim Rossi Stuart considerato da molti una rivelazione come regista, il sindaco Walter Veltroni che ha intitolato proprio a Vittorio De Sica la sala proiezioni del Palazzo delle Esposizioni. E ancora la scrittrice Fernanda Pivano (a lei è andato una affettuosa standing ovation), Vania Traxler, Uto Ughi, Margherita Hack. Ma al Quirinale si festeggiavano anche i cinquant’anni del David di Donatello, rievocati attraverso un volume multimediale, che è stato consegnato a Napolitano. Alla storia del prestigioso premio, nato appunto nel 1956, ha fatto cenno il vicepremier Rutelli, ribadendo anche che il governo manterrà gli impegni presi con il cinema nonostante le restrizioni della Finanziaria. “Dopo la grave crisi degli anni ’80, ora stiamo assistendo a una ripresa importante con una quota di mercato che tocca il 35% se consideriamo le coproduzioni. E’ dovere delle istituzioni pubbliche fare sì che questa tendenza si consolidi”.

Un commento positivo alle parole di Rutelli viene da Francesco Maselli, al lavoro su un nuovo progetto (Questa sinistra) prodotto da Cattleya: “completare l’iter della riforma entro il 2007 – ha detto il regista romano – è possibile e auspicabile”. Maselli, sempre ignorato dai David, vinse il Gran premio della giuria a Venezia nel 1986 con Storia d’amore “anche grazie a Rondi”, come ricorda sorridendo. Premiato, ma in ritardo, pure Stefano Accorsi che ha ritirato una medaglia del 2002. Impegnato in Italia ma soprattutto in Francia (è nel nuovo film di Ferzan Ozpetek, Saturno contro, mentre sta per girare Un bacio per favore di Emmanuel Mouret, con Virginie Ledoyen, Les deux mondes di Daniel Cohen e poi La jeune fille et les loups di Gilles Legrand, dove reciterà accanto alla compagna Laetitia Casta, da cui ha avuto il piccolo Orlando, “bambino paladino”). Intanto un altro suo film, Tutta colpa di Fidel, di Julie Gavras, dopo la Festa di Roma è stato selezionato dal Sundance e da Berlino. “Il cinema italiano – dice con ottimismo il giovane interprete – sta ricominciando a strutturarsi: si producono meno film ma ci sono quattro o cinque generazioni di attori che lavorano e i registi sono tornati ad avere successo all’estero. Anche libero va bene ha avuto critiche bellissime in Francia, dove amano Marco Tullio Giordana e Romanzo criminale di Placido”.

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01 Dicembre 2006

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