Pesaro 61, tutti i premi di un’edizione di successo

'Al Basateen' di Antoine Chapon si aggiudica il Premio della giuria internazionale e il Premio della Giuria Giovani al 61° Festival di Pesaro


Successo di pubblico per la 61ma edizione della Mostra Internazionale del Nuovo Cinema di Pesaro: “60 anni dopo – dichiara il direttore Pedro Armocida – è sempre più un laboratorio dedicato ai nuovi linguaggi del cinema con un programma pensato per tanti pubblici diversi che, in questi giorni, hanno frequentato con grande partecipazione tutte le sezioni del festival”.

Concorde anche la presidente della Fondazione Pesaro Nuovo Cinema Giuliana Gamba: “La 61ma edizione è veramente riuscita, c’è stata una grande affluenza di pubblico, convegni e incontri molto interessanti. È il primo anno che sono presidente e con l’amministrazione comunale e con il sindaco Biancani abbiamo dei bellissimi progetti che sono sicura riusciremo a portare avanti e che daranno un apporto culturale alla città. Dobbiamo continuare a fare attività permanenti, durante tutto l’anno e soprattutto ripristinare l’archivio a cui vogliono accedere moltissimi studiosi provenienti da tutto il mondo”.

La giuria internazionale, composta da Rodrigo D’Erasmo, Anna Marziano e Alain Parroni, ha decretato vincitore del Premio Giuria Internazionale:

Al Basateen di Antoine Chapon “un film che trasforma un paesaggio pubblicitario in un paesaggio di resistenza, dando voce agli abitanti di un quartiere che prosegue l’opposizione a un regime ingiusto. La promessa del mero lusso e l’incuranza verso la degradazione dell’ecosistema viene contrastato visivamente e sonoramente con l’ambizione di saldare lo spazio reale a quello immaginario. Giocando sul fragile equilibrio tra il mondo digitale e quello fisico, riafferma il ruolo attivo nella ridefinizione del rapporto con il reale”.

La giuria ha assegnato anche due menzioni speciali:

12 Asterisci di Telemach Wiesinger “per la sua acuta e profonda capacità di interrogarci apertamente sulla condizione del continente europeo, rivelando gli echi sinistri dei confini chiusi e delle guerre passate, rimettendo con urgenza nelle nostre mani la responsabilità singolare e plurale di opporsi attivamente alla violenza. In particolare, il film innova il rapporto tra suoni e immagini, attraverso la composizione di una pista sonora che diventa un vero e proprio saggio, da ascoltare e da leggere”

Desire di Giuseppe Boccassini “perché attraverso la pratica ecologica del riciclo delle immagini d’archivio, il film gioca con la forma del melodramma cercando di slegare lo slancio portante del desiderio dalle dinamiche di potere ad esso connesse nella rappresentazione delle interazioni tra i generi, in un periodo che precede l’esplosione delle lotte per l’uguaglianza e che ci incinta a portarle avanti”.

La Giuria Giovani, composta da studenti provenienti dalle università di tutta Italia con insegnamenti di storia del cinema e dalle principali Scuole di cinema e Accademie di belle arti, ha dato il Premio Giuria Giovani:

Al Basateen “per l’urgenza politica e umana del racconto che, attraverso l’uso innovativo di strumenti tecnici, restituisce voce e dignità alle famiglie siriane, cancellate non solo fisicamente da un luogo ma anche simbolicamente dalla storia. Il film supera le forme tradizionali del documentario e si impone come un potente atto sovversivo”.

Una menzione speciale va a Lo que creemos es lo que cuenta para nuestra vida di Assia Piqueras “per l’utilizzo della tecnica dello split screen, permettendo al montaggio di comunicare per sottrazione narrativa, potenziando lo sguardo dello spettatore. Per il contrasto sinestetico tra visuale e sonoro, freddezza e calore. Per aver trattato tematiche post-coloniali rievocando una memoria collettiva attraverso la ritualità del ricordo”.

La seconda menzione speciale va a Duas vezes Joao Liberada di Paula Tomás Marques “per la capacità di reinventare e rinnovare la classicità del biopic, trattando tematiche come l’identità di genere e la rappresentazione del corpo. Per la spinta ad avvicinare gli spettatori ad un cinema sperimentale attraverso l’ironia e l’umorismo senza però rinunciare alla dimensione autocritica del mezzo cinematografico”.

La giuria dei critici del Sindacato Nazionale Critici Cinematografici Italiani – Fabrizio Croce, Vittorio Renzi e Sarah Van Put – ha assegnato il premio a

12 Asterisci “per la capacità di mostrare attraverso immagini, concrete e al tempo stesso simboliche, la deriva politica e (anti) umana contemporanea. L’autore tramite il lavoro stratificato sul suono evoca, inoltre, una dimensione storica che permette al passato di riflettersi nel presente, suscitando inquietanti interrogativi rispetto al futuro”.

I critici hanno decretato la menzione speciale per Duas vezes Joao Liberada “per il modo in cui la regista ha utilizzato con intelligenza e originalità il dispositivo del meta-cinema per raccontare la persecuzione e repressione che nel corso della storia hanno impedito e continuano a impedire la libera espressione della propria identità di genere. Il film mette in discussione il punto di vista egemone con il quale questi temi sono sempre stati affrontati proponendo una visione altra”.

La sezione Vedomusica dedicata al concorso dei videoclip, con la giuria composta da Simone Emiliani, Federica Illuminati e Donato Sansone premia La mia parola di Shablo, Guè e Joshua diretto da Enea Colombi “per l’equilibrio compositivo con cui viene resa la coreografia dei movimenti, per l’uso funzionale di una fotografia in bianco e nero al servizio del racconto e per l’efficacia della regia e della messa in scena”.

Menzione speciale per J’existe di Novze diretto da Marco Pacchiana “per il modo alternativo in cui il regista, sfuggendo ai canoni tipici del videoclip italiano e ispirandosi al mondo cinematografico, sperimenta un linguaggio ibrido”.

Premiata anche la migliore pellicola di animazione del Pesaro Film Festival Circus curato da Giulietta Fara. La giuria dei bambini e delle bambine ha premiato come miglior pellicola di animazione di questa edizione Flow di Gints Zibalodis.

Sono stati inoltre consegnati i seguenti riconoscimenti ai vincitori del Premio Lino Micciché per la critica cinematografica, concorso organizzato dal Sindacato Nazionale Critici Cinematografici Italiani – Gruppo Emilia-Romagna Marche insieme al festival:

SEZIONE A – GIOVANISSIMI (riservata agli studenti delle scuole secondarie di secondo grado):

1° PREMIO Bianca Cicala per il saggio critico sul film Conclave di Edward Berger

2° PREMIO Diego Gessi per il saggio critico sul film Il tempo che ci vuole di Francesca Comencini

3° PREMIO Andreana Cimino per il saggio critico sul film L’abbaglio di Roberto Andò

SEZIONE B – GIOVANI (riservata agli studenti delle Università, Scuole di Cinema, Accademie di Belle Arti, Conservatori, ISIA, iscritti associazioni cinematografiche):

1° PREMIO Davide De Conte per il saggio critico sul film The Brutalist di Brady Corbet

2° PREMIO Gabriele Stefani per il saggio critico sul film Here di Robert Zemeckis

3° PREMIO Samuele Beriotto per il saggio critico sul film The Substance di Coralie Fargeat

Il concorso (Ri) Montaggi Il cinema attraverso le immagini, curato da Andrea Minuz e Chiara Grizzaffi e la sua giuria composta da Simone Emiliani, Federica Illuminati, Donato Sansone, ha assegnato il premio a Spectral Existences di Giovanni Venturato “per il modo rispettoso in cui il lavoro affronta un tema così importante, senza far leva sull’aspetto emotivo e mantenendo una forte connotazione politica sia dal punto di vista tematico che formale”.

Da parte dei giurati la menzione speciale a Coi piedi per terra di Eliana Iorio “per la creatività del montaggio e per come fa emergere, attraverso un sapiente lavoro di archivio, la condizione femminile e soprattutto la sua emancipazione”.

 

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