Omaggio a Marina Piperno online, a Venezia e alla Cineteca di Bologna

Piperno, giornalista, produttrice cinematografica e vincitrice del Nastro d'Argento alla carriera nel 2011, si è distinta per il suo impegno nel raccontare tematiche sociali e politiche attraverso il cinema

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Da oggi è disponibile su OpenDDB un tributo alla carriera di Marina Piperno, giornalista, produttrice cinematografica e vincitrice del Nastro d’Argento alla carriera nel 2011. Pioniera nel ruolo di produttrice, Piperno si è distinta per il suo impegno nel raccontare tematiche sociali e politiche attraverso il cinema, con opere che riflettono le tensioni e i cambiamenti degli anni Sessanta e Settanta.

Sulla piattaforma più grande in Europa dedicata alla distribuzione di opere indipendenti, sono ora disponibili in streaming alcuni dei suoi lavori più significativi: Il Cinegiornale della pace, Sierra Maestra, Diario di bordo, Labanta negro.

Questi film, che spaziano tra documentario e finzione, dalle periferie italiane a quelle sudamericane e africane, possono essere visionati sulla pagina dedicata: https://openddb.it/autori/marina-piperno/. Le pellicole sono inoltre custodite presso l’AAMOD – Fondazione Archivio Audiovisivo del Movimento Operaio e Democratico.

L’omaggio a Piperno prosegue con due serate: la prima sabato 25 gennaio alle 17:30 al Museo del ‘900 di Venezia Mestre, dove sarà proiettato il docufilm Le valigie della storia (2023), firmato dalla stessa Marina Piperno e da Luigi Faccini, che saranno presenti in sala. La proiezione si ripeterà due giorni dopo, lunedì 27 gennaio, con un evento speciale al Cinema Modernissimo – Cineteca di Bologna, alle ore 18, in occasione della Giornata della Memoria, sempre alla presenza degli autori. Il film prende spunto dal ritrovamento di materiali girati dal padre della Piperno tra il 1931 e il 1946, offrendo un percorso intimo e storico sulla sua vita e sulla storia del Novecento.

Nata a Roma il 22 marzo 1935, Marina Piperno iniziò come giornalista sportiva e cinematografica per Il Paese. Nel 1962, divenne la prima donna in Italia a fondare una casa di produzione cinematografica, la REIAC Film, dedicandosi a opere di forte impatto sociale e politico. Il suo primo film, 16 ottobre 1943, affrontò con coraggio il tema della razzia nazista nel ghetto di Roma, rompendo il silenzio sulla Shoah in Italia e ottenendo una nomination agli Oscar.

Negli anni seguenti, Piperno esplorò nuovi territori con un cinema antropologico e storico, producendo pellicole come Diario di bordo e Labanta negro, quest’ultimo premiato con la targa Leone d’Oro al Festival di Venezia del 1967 e presentato all’ONU come prova delle violenze coloniali in Guinea Bissau.

Con il passaggio al digitale, Piperno intensificò la sua attività, collaborando con Luigi Faccini per documentare storie di contadini e operai attraverso libri e documentari. Ha inoltre pubblicato la sua autobiografia, Eppure qualcosa ho visto sotto il sole, e continua a promuovere il suo ultimo lavoro, La valigia della storia, nelle università.

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16 Gennaio 2025

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