Sfratto prossimo per la sala romana Nuovo Sacher gestita da Nanni Moretti? Il sottosegretario alla Economia Maria Teresa Armosino (Forza Italia), in risposta a un’interrogazione parlamentare, ha annunciato che il 24 gennaio è stata avviata la procedura per la riconsegna dell’immobile all’Agenzia del demanio, filiale di Roma, che ne aveva fatto richiesta perché “la sala, nel quartiere Testaccio, torni a far parte dei beni nella disponibilità dello Stato”.
“Dal 1995 vi è controversia su questo bene e non si può indugiare ulteriormente nella definizione della questione pendente, nel superiore interesse di tutela di un bene che è della collettività e che viene utilizzato secondo regime privatistico da singoli – precisa il sottosegretario – Abbiamo chiesto un parere urgente all’Avvocatura dello Stato perché ci indichi i passi più veloci per liberare l’immobile. Dal 2000 il cinema rientra nel patrimonio da dismettere, ma è chiaro che libero avrebbe un valore diverso che da ‘occupato’. E, in quest’ultimo caso dovremmo anche considerare il diritto di prelazione”.
Questa la risposta all’interrogazione di Francesco Stradella (Forza Italia) che accusa Nanni Moretti di “trovarsi con i suoi amici nella sala cinematografica utilizzandola per discussioni riferite presumubilmente ad argomenti legati alla sua attività politica. Un personaggio che dà giudizi sprezzanti su tutti e usa una struttura dello Stato per i suoi scopi personali”.
Pronta la replica di Angelo Barbagallo che precisa come la società che rappresenta non sia né morosa né coinvolta nel contenzioso esistente tra la Ecr (Esercenti cinematografici romani) e i Monopoli di Stato e inoltre sottolinea che a seguito di regolare contratto (luglio ’91) con la Ecr di Giacomo Sambucci (morto negli scorsi giorni, ndr.) – a sua volta titolare di contratto stipulato (1988) con il Dopolavoro dei Monopoli di Stato – la Sacher ha corrisposto ben 2 miliardi 461 milioni di vecchie lire.
Quanto all’uso personale di una struttura statale Barbagallo risponde: “Non vedo come si sarebbe potuto usarlo meglio essendo divenuto il Nuovo Sacher uno dei luoghi più accoglienti per il cinema di qualità, ed avendo ospitato in questi anni innumerevoli iniziative a sostegno di film, cortometraggi e documentari italiani. Nessuno ricorda che quando abbiamo preso in gestione questo spazio nel ’91 era in stato di totale abbandono. Ci abbiamo investito un miliardo e mezzo di lire, lavorato 12 anni e ne abbiamo fatto un punto di riferimento per la cinematografia d’essai”. Quanto all’utilizzo politico della sala cinematografica Barbagallo rileva che si trattava di “un solo incontro privato a porte chiuse, di una 30 di esponenti dei movimenti e dei girotondi che si sono ritrovati lì solo per l’imprevista indisponibilità di un altro luogo. Circostanza questa assolutamente irrilevante e palesemente strumentalizzata”.
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