“Noi credevamo, noi crediamo”. Attinge al titolo del film di Mario Martone, grande favorito di questa edizione dei David di Donatello con le sue tredici candidature, il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, invitando tutti a continuare a credere, “nel cinema e in altre cose”. Udienza spostata al pomeriggio, perché Napolitano ha voluto partecipare stamattina a Napoli ai funerali del grande amico Andrea Geremicca. Dunque il cinema italiano si è ritrovato al Quirinale a poco meno di tre ore dalla cerimonia di premiazione. L’udienza si è svolta in un clima quantomai sereno, dopo le decisioni del governo di ridare risorse a questo settore spesso penalizzato. Ed è stata l’occasione del primo discorso pubblico del neoministro Giancarlo Galan rivolto direttamente ai cineasti: “L’ottimismo di questa fase spero di trasferirlo in passi in avanti concreti per la rinascita del nostro cinema, una tradizione che tutto il mondo ci ha invidiato e che mai come adesso è tornato a entusiasmare il pubblico”, ha detto Galan. Annunciando la sua visita sulla Croisette per sostenere Nanni Moretti, Paolo Sorrentino e l’esordiente Alice Rohrwacher, oltre che Bernardo Bertolucci, Palma alla carriera. “Spero che l’onda lunga arrivi da Cannes a Venezia, dove l’Italia è da troppo tempo assente dal massimo premio. Un risultato a Cannes, un risultato a Venezia: perché non sognare?”.
Napolitano ha ascoltato le parole di Galan con piacere: “Ci danno il senso di una volontà politica per lo sviluppo del nostro cinema, pur nella consapevolezza delle difficili prove che ancora ci aspettano e che imporranno un ripensamento del bilancio”. Il presidente ha ricevuto da Gian Luigi Rondi un David speciale per i 150 anni dell’Unità. “Un premio che non va alla mia persona ma all’Italia per avercela fatta dal 1860 a oggi”. Quindi Napolitano ha avuto parole affettuose per Mario Martone, che aveva pronunciato un discorsomolto applaudito in nome del cinema italiano ricordando come sia stato espressione delle differenze che formano il nostro paese, “il sale e non l’ostacolo alla nostra unità”. Per Napolitano, Martone sarebbe stato un ottimo ghost writer il 17 marzo e “il suo film è stato un contributo significativo alle celebrazioni”.
Infine grande applauso per l’ottantenne Ettore Scola (sarà festeggiato il 10 maggio) anche lui insignito con un David speciale. Il regista de La famiglia ha ringraziato il presidente anche per un motivo molto personale: “Essere vecchi in questo paese può rischiare di essere triste, perché ci sono troppi problemi e troppe macerie, ma una voce come la sua ci ridà speranza e buon umore”.
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