Moretti, Amelio e Bellocchio: premi di qualità annullati?


Alcuni dei maggiori registi italiani, come Moretti, Bellocchio, Sorrentino, Olmi, Amelio, Tornatore, sono “vittime” della sentenza dei giudici della sezione seconda quater (Presidente Angelo Scafuri) del Tribunale amministrativo del Lazio, depositata in segreteria il 27 giugno, che ha annullato i Premi di qualità assegnati per il 2006 a 10 film dalla Commissione del Ministero per i beni culturali. I beneficiari, come riporta l’Ansa, dei 250mila euro ciascuno sono Il caimano di Moretti, La sconosciuta di Tornatore, Il regista di matrimoni di Bellocchio, Centochiodi di Olmi, L’amico di famiglia di Sorrentino, Nuovomondo di Crialese, La stella che non c’è di Gianni Amelio, Il vento fa il suo giro di Giorgio Diritti, La terra di Sergio Rubini, Lettere dal Sahara di Vittorio De Seta: se l’appello non sarà accolto, dovranno restituire i soldi ottenuti e destinati per il 71% ai produttori e il restante 29% a registi, soggettisti, sceneggiatori, autori di musiche, fotografia, scenografia e montaggio. E’ stato stabilito infatti che i componenti della Commissione in carica devono assistere alla proiezione, tutti insieme e in sala cinematografica, non solo dei 10 film vincitori, ma anche di tutti gli altri (in questo caso 70).

 

Tra i colpiti ci sono Rai Cinema, coproduttrice, con quote di diversa entità, di quattro film (Il regista di matrimoni, Centochiodi, Nuovomondo e La stella che non c’è) Fandango, con due (L’amico di famiglia e La terra), Medusa per La sconosciuta, Cattleya con il film di Amelio, ma anche piccoli produttori indipendenti come l’Asp di Donatella Palermo (Lettere dal Sahara) e le società di Moretti, Diritti e Simone Bachini (Sacher e Arancia Film).

 

Alla base dell’annullamento c’è il ricorso all’assegnazione dei premi presentato dall’avv.ssa Natalia Paoletti, in nome della casa di produzione Luna Rossa, che si era vista negare il riconoscimento all’ultimo film di Mario Monicelli, Le rose del deserto. Nel ricorso si contestava la validità della dichiarazione dei giurati “di aver visto o di conoscere, comunque, tutte le opere concorrenti” che erano in totale 80. Si chiedeva, pertanto, l’annullamento dell’articolo del decreto ministeriale del 20 giugno 1966 nella parte in cui prevede la dispensa dall’obbligo di assistere alla proiezione dei film in concorso dei componenti che dichiarino di averli già visionati e del provvedimento ministeriale del 10 marzo 2008 che ha attribuito i premi di qualità per il 2006.

 

Per Simone Bachini, cofondatore con Giorgio Diritti dell’Arancia film, “è assurdo che i premi possano essere annullati per un vizio di forma. Il vento fa il suo giro l’abbiamo fatto in associazione, e quel premio era stato il giusto compenso per tutti. Se dovessimo restituirlo sarebbe preoccupante”.

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06 Luglio 2011

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