Monica Vitti: La Modernista, la prima retrospettiva nordamericana mai dedicata all’iconica attrice, è stata inaugurata ieri sera da Manuela Cacciamani, AD di Cinecittà, alla presenza di tanti ospiti illustri, tra cui Giorgio e Patrizia Ceciarelli, nipoti della Vitti residenti a New York, Dan Sullivan del Film at Lincoln Center, che ha co-prodotto la manifestazione.
Il restauro in 4K de La ragazza con la pistola film diretto da Mario Monicelli, realizzato nei laboratori di Cinecittà, è stato accolto da lunghi applausi e grande commozione. La retrospettiva prosegue fino al 19 giugno, e prevede una selezione di 14 film che attraversano l’eccezionale carriera di Monica Vitti—una delle figure più influenti di una magnifica stagione del cinema italiano.
Manuela Cacciamani ha dichiarato: “I restauri rappresentano un atto d’amore e di rispetto per la storia del cinema e per la memoria collettiva che essa racchiude. La nostra cineteca eccelle nel ritrovare tesori perduti, e i nostri laboratori digitali riportano in vita i colori originali, i dettagli nascosti, i suoni e le atmosfere che hanno incantato generazioni di spettatori, restituendo nuova vita a un’opera d’arte e rendendola nuovamente accessibile in tutta la sua forza espressiva. Cinecittà è molto più di un luogo fisico: è una vera e propria missione culturale. Il nostro lavoro si sviluppa su diversi fronti: la conservazione e la valorizzazione del patrimonio del cinema italiano; la promozione dei film e dei talenti italiani nel mondo; il sostegno e la formazione delle nuove generazioni di professionisti del cinema; e, naturalmente, la produzione e la co-produzione di nuove opere che possano portare avanti la nostra ricca tradizione creativa. Questa sera inauguriamo la retrospettiva con La ragazza con la pistola, un film straordinario che rappresenta una pietra miliare nella carriera di Monica Vitti. In questo titolo e in tutta la sua carriera, è stata un simbolo di anticonformismo e modernità. Il suo ritratto di Assunta Patanè è quello di una donna che sfida i pregiudizi, i codici di un mondo dominato dagli uomini e le convenzioni sociali. È una figura di ribellione e di emancipazione, che anticipa i profondi cambiamenti della società italiana di quell’epoca. Monica Vitti ha incarnato, con la sua intelligenza, la sua ironia e la sua forza creativa, un nuovo modo di essere donna e attrice. Ha saputo unire leggerezza e profondità, commedia e riflessione, lasciandoci un’eredità che continua a ispirare ed emozionare.”
Dan Sullivan, programmer presso il Film at Lincoln Center ha aggiunto: “Siamo orgogliosi di presentare questo omaggio in 14 film alla leggendaria Monica Vitti, in collaborazione con Cinecittà nostro stimato partner. Fin dagli inizi della sua carriera, Vitti ha affascinato il pubblico con una presenza tanto magnetica quanto misteriosa—un’icona che ha contribuito a plasmare una delle stagioni più straordinarie del cinema italiano e mondiale. Questa retrospettiva storica, la prima nel suo genere in Nord America, celebra il suo corpus rivoluzionario con edizioni restaurate di alcuni film essenziali.”
La serata inaugurale ha visto la partecipazione di Giorgio e Patrizia Ceciarelli, nipoti di Monica Vitti e figli del suo defunto fratello, anch’egli di nome Giorgio. La loro presenza ha conferito alla serata un significato profondamente personale. Parlando a nome della famiglia, hanno espresso sincera gratitudine per la retrospettiva e per il lavoro di restauro condotto da Cinecittà, sottolineando quanto fosse significativo rivedere questi film sul grande schermo. Soprattutto, hanno condiviso la gioia di poter trasmettere il lascito cinematografico di Monica Vitti ai propri figli—tramandandolo a una nuova generazione come parte di un patrimonio culturale vivo.
Il programma presenta cinque film restaurati in 4K a cura di Cinecittà, tre dei quali vengono presentati in prima mondiale durante la rassegna:
In concomitanza con le proiezioni, i visitatori possono esplorare una mostra di manifesti originali di alcuni capisaldi della carriera di Monica Vitti, allestita presso la Furman Gallery del Lincoln Center per tutta la durata della retrospettiva. Sono esposti 14 manifesti: uno per ogni film in cartellone, eccezion fatta per Io so che tu sai che io so. I materiali provengono da Posteritati e Cinecittà. (C.DA)
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