Miramax reagisce alla fredda accoglienza riservata dal pubblico e dalla critica americana a Pinocchio. A scendere in campo, in difesa del film di Roberto Benigni, è Harvey Weinstein in persona, boss della major. “Il pubblico americano non è abituato al doppiaggio. Poi, Pinocchio, uscito nei giorni di Natale ricchissimi di offerte, si è posizionato in una fascia di pubblico e in un target intermedio. Mi spiego: per il pubblico americano il film non è risultato in modo definito né un film per bambini né per adulti” ha dichiarato Weinstein.
Ma, ha aggiunto, “Il film farà la sua strada, che sarà lunga e comprenderà lanci nelle scuole e nelle università”.
Secondo il capo della Miramax è stato l’articolo del “New York Times” a scatenare un effetto a catena negativo verso la pellicola “che ha escluso un momento importantissimo: la discussione di un’opera che affonda le sue radici in una cultura diversa e che aveva bisogno di un approccio approfondito”.
Un gap che la Miramax spera di risolvere con la versione originale con i sottotitoli curati da Nancy Canepa, accademica americana e traduttrice di Collodi. “Con questa copia non doppiata riaccenderemo ogni discussione anche culturale” promette Weinstein.
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La redazione va in vacanza per qualche giorno. Riprenderemo ad aggiornare a partire dal 2 gennaio. Auguriamo un felice 2018 a tutti i nostri lettori.
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