Michele Placido: “La mia serie su Rosario Livatino, un crime su un martire che ha lasciato un segno”

All'Italian Global Series Festival il regista ha parlato del suo prossimo progetto sul magistrato beatificato dalla Chiesa e ripercorso la sua carriera


RICCIONE-Michele Placido è pronto per un nuovo progetto da regista. Da settembre sarà sul set della serie di Rai Fiction Il giudice e i suoi assassini dedicata a Rosario Livatino, il magistrato assassinato a 37 anni nel 1990 ad Agrigento dalla Stidda. L’unico laico beatificato dalla Chiesa come martire della giustizia e della fede. “Sarà un crime in quattro episodi che celebra un martire, un uomo che ha lasciato un segno. Mi sono trovato in Sicilia casualmente quando ci fu il primo accenno alla sua beatificazione. Quando fu ucciso venne fatto un film su di lui, ma io ho scoperto delle cose che racconterò nella serie”, ha raccontato il regista in una masterclass sullo storytelling condotta da Giulio Base, nel corso dell’Italian Global Series Festival, organizzato da Apa. Placido ha ricevuto l’appoggio morale e la benedizione di Papa Bergoglio. “Quando seppe del progetto, mi chiamò in Vaticano per sapere che cosa volessi raccontare”, ha rivelato. Il protagonista della serie sarà “un giovane attore che ha lavorato con Gianni Amelio”, ha aggiunto, senza però svelare il nome.

Nel corso della sua carriera, Placido ha dato vita sul piccolo schermo a tanti personaggi. Il primo fu nel 1984 il commissario Corrado Cattani ne La piovra. “Damiano Damiani mi affidò questo ruolo, dopo aver lavorato con lui nel film Un uomo in ginocchio, in cui interpretavo un serial killer che non vedeva bene, al fianco di Giuliano Gemma. Damiano voleva che interpretassi il ruolo di un commissario rassicurante. Nessuno si aspettava quel successo. Furono realizzate dieci stagioni, io ho deciso di far morire il personaggio alla quarta. Avevo bisogno di cambiare pelle. Quando Cattani fu ucciso mezza Italia si fermò. Le prime pagine dei giornali erano su di lui. Fu la prima serie crime della storia”.

Nel 1999 l’attore è stato Enzo Tortora in Un uomo perbene diretto da Michele Zaccaro. “Sono sicuro che Marco Bellocchio abbia realizzato una serie sorprendente. Noi facemmo un film che ha cercato di raccontare da un punto di vista di realtà storica la vittima di un errore giudiziario”.

Placido è stato anche Giuseppe Soffiantini, imprenditore bresciano sequestrato dall’anonima sarda, nella miniserie del 2002 diretta da Riccardo Milani. “Era un personaggio discreto che ha vissuto un brutto sogno. La mia è stata una recitazione tutta sottotono, mai urlata”, ha ricordato.

Nel 2008 l’attore ha dato vita sul piccolo schermo a Aldo Moro nella miniserie di Gianluca Maria Tavarelli. “Per il personaggio ho pensato alla tenerezza di mio padre che era andato diverse volte a Roma con Moro, facendo parte dell’azione democristiana. Non ho voluto farne un’imitazione, ma ho lavorato con il cuore”. E a suo padre Placido ha pensato anche interpretando Padre Pio nella miniserie del 2000 diretta da Giulio Base. “La sera prima di girare la scena delle stigmate, ho detto a Rocco Papaleo che non me la sentivo di farla. Poi ho ripensato a quando ero piccolo e con i miei cinque fratelli nostro padre ci chiedeva di recitare ogni sera il Padre Nostro inginocchiandoci. Ho così trovato una chiave nella vita reale che è la maestra vera, scavando nei miei ricordi. Io sono molto emotivo, la pancia è sempre presente e allora mi sono inginocchiato, recuperando quel ricordo dell’infanzia e ho pianto”.

Nel 2005n Placido ha diretto Romanzo criminale, che ha ridefinito il racconto del crime italiano. “Venivo da un insuccesso a Venezia e quando il produttore Riccardo Tozzi mi chiamò per il progetto, proponendomi un film basato sul romanzo di Giancarlo De Cataldo fui molto contento – ha detto ancora – Ho scelto tutti attori che sono diventati poi grandi nomi: Pierfrancesco Favino, Kim Rossi Stuart, Riccardo Scamarcio, Elio Germano, Claudio Santamaria. Abbiamo trascorso dieci giorni in ritiro sul lago di Bracciano insieme agli attori per conoscerli bene personalmente. Ho chiesto a ciascuno di loro di fare delle ricerche sui loro personaggi, perché volevo che entrassero bene nel ruolo”. Dopo il successo del film, fu realizzata la serie diretta da Stefano Sollima, dove Placido si è occupato del casting. Poi è arrivata la regia dei primi due episodi di Suburra-la serie.

Guardando al suo futuro Placido, 79 anni, ha detto. “Il tempo che mi resta è quello che è. Ancora mi offrono tanti progetti come attore, ma voglio dedicarmi alla regia e alla scrittura. Al massimo proseguirò le tournée a teatro”.

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25 Giugno 2025

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