Matteo Stefanelli: “A Bergamo vi porto Giancarlo Esposito”

Il direttore del Comicon parla della terza edizione bergamasca. Ospite speciale la star di 'Breaking Bad' e 'The Mandalorian'


Dal 20 al 22 giugno, Bergamo si trasforma nel centro della cultura pop con COMICON, estensione del noto festival partenopeo.

Dal 20 al 22 giugno, la Fiera di Bergamo si trasformerà in un caleidoscopio di colori, suoni e personaggi iconici!

L’evento si aprirà con due veri maestri: Tanino Liberatore, Magister di questa edizione, dialogherà con Edmond Baudoin nell’incontro “La linea nuda”. Ospite d’onore anche David Lloyd, il genio dietro la celebre maschera di V for Vendetta.

Ricco il programma Cinema & Serie TV, citiamo ad esempio Le streghe sono tornate! che esplorerà l’evoluzione dell’archetipo della strega nella cultura pop, con focus sul potere femminile e autodeterminazione, grazie agli interventi di Monica Casalini, Francessco Gullo e Gabriella Giliberti.

Un incontro esclusivo con Giancarlo Esposito permetterà di esplorare la sua carriera, dai ruoli in Breaking Bad a The Mandalorian, per comprendere la complessità del villain moderno. ArteSettima: Open Mic & Draw sarà una proposta innovativa dove giovani fumettisti, come Mattia Labadessa e Giovanni Esposito, realizzeranno dal vivo illustrazioni ispirate al cinema, creando un dialogo tra le arti visive e cinematografiche.

La ragazza che amava Miyazaki offrirà un momento di emozione e riflessione sull’amore per l’arte, i sogni e la cultura giapponese, con la partecipazione di Silvia Casini e della sushi chef Micaela Giambanco (Mikachan), che accompagnerà l’incontro con uno show cooking di onigiri.

Ne parliamo più approfonditamente con il direttore artistico di Comicon Matteo Stefanelli.

Ha già parlato con Esposito? Che tipo è?

Non ancora, solo scambi e-mail con lui in copia. Non ho avuto il piacere, ci conosceremo questa sera sul tardi o domattina. L’idea di coinvolgerlo è stata semplice, per tre motivi. Il primo: cercavamo un attore che fosse iconico come ruoli all’interno dell’immaginario pop, e lui lo è, da Breaking Bad a The Mandalorian, tutti personaggi azzeccatissimi. Poi ovviamente volevo qualcuno che avesse un legame col mondo fumettistico, perché è un tassello importantissimo per l’identità di Comicon. Volevo che continuassimo a comportarci come un festival di fumetto e non di cinema tout-court. Ed esposito è fresco di Captain America, era perfetto. Inoltre lo desideravamo da anni perché ha origini italiane del Sud, che sono un altro tassello fondamentale per la nostra identità come festival, che nasce napoletano e che porta l’identità del Sud Italia in giro per il paese, in connessione con l’immaginario internazionale. Non c’era di meglio.

Da Napoli a Bergamo, cosa cambia nel suo lavoro?

Non è un argomento scontato. Noi cerchiamo sia a Napoli che a Bergamo di costruire un programma di attività fuori festival. Il Comicon Off. Quindi a Bergamo abbiamo una manciata di attività, una decina, tra incontri in biblioteche, mostre, attività di intrattenimento in luoghi culturali o locali, performance. Ne abbiamo una di calligrafia in una location di arte contemporanea ma anche un quizzone di cultura pop all’aperto.

Ci adattiamo a entrare in connessione con gli attori locali della produzione culturale e dell’intrattenimento, le associazioni, eccetera…

Gli operatori locali sono diversi di città in città. Quello che è interessante del lavoro che facciamo è che a Bergamo non costruiamo solo un evento con un nome leggermente diverso. Vogliamo lavorare nello stesso modo e con la stessa prospettiva, sia a Bergamo che a Napoli. Sia nella divisione del programma, con le sue aree tematiche, ma anche per i contenuti, cerchiamo sempre di fare in modo che alcuni contenuti che ci sono a Napoli arrivino a Bergamo. E’ anche capitato che qualche contenuto pensato per Bergamo sia poi arrivato a Napoli. Cerchiamo un equilibrio di continuità, somiglianza e identità locale.

La differenza grande è che Bergamo è più piccola: meno sale, meno metri quadri, meno giorni di attività e quindi meno ospiti ed espositori. Ma cerchiamo di mantenere l’identità di Comicon sempre unica e riconoscibile.

Vedremo la manifestazione anche in altre città? A Roma, magari… 

Nella capitale c’è già Romics, non abbiamo approcci aggressivi, commercialmente parlando. Non nascondo che sul tavolo abbiamo anche qualche ipotesi di aprire attività anche altrove, ma non è un obiettivo a breve termine e lo valuteremo con grande delicatezza. Spostare Comicon da Napoli a Bergamo è stata un’operazione pianificata per anni. Ci vogliono i giusti partner, bisogna conoscersi, operare verifiche e poi discuterne con calma e grande anticipo. Ciascuno ha la propria pianificazione da fare. Non abbiamo strategie di conquista. Lo faremo quando ci sentiremo sereni.

Stando a cinema e serie, oltre a Esposito, quali sono gli highlights che ci tiene a segnalare? 

Il primo è Crossover – The Battle of Multiverse, un incontro con vari creativi del mondo del cinema, del fumetto, della grafica, che si incontrano per parlare di cultura pop realizzando dal vivo immagini o grafiche, in una sorta di “battle” a colpi di creatività visiva, come si fa nel rap. Divertente e coinvolgente.

Poi abbiamo diversi talk, su temi trasversali, per esempio 2000s Reloaded, un viaggio nostalgico nelle serie TV che hanno segnato gli anni 2000, con ospiti come Gabriella Giliberti, Valentina Gessaroli e Francesco Gullo. Un bel dibattito sulla nuova fase dell’effetto nostalgia in tv e al cinema, che investe ormai gli anni 2000. E’ inizianta con gli anni ’80 e ’90, con Stranger Things, ora inevitabilmente andiamo verso gli anni zero. Faremo un po’ di riflessione su questo nuovo passaggio, discutendo di cosa rimane di quella stagione. E ancora Miti da Sfatare – Ti rovino un film porterà sul palco Francesco Martinelli ed Emilio Silvestri per smontare gli errori scientifici e storici nei film cult. Per giocare un po’ con la cinefilia e competenze.

Abbiamo molte proiezioni, ci tengo in particolare ad Attack on Titan! The last attack, ultimo capitolo della saga che proiettiamo perché abbiamo ospite il disegnatore Satoshi Shiki che ha lavorat al prequel del manga. Una delle nostre highlight. E attività connesse: incontro, firmacopie… sarà a disposizione tutti i giorni.

Come si realizza un festival di fumetti e cinema in questa epoca di crossmedialità quasi invasiva?

Ci sono in realtà due modelli: quello appunto crossmediale, italiano e americano, e quello verticale, puramente editoriale, diffuso nel Nord Europa, dalla Francia in su.

Dipende da quale dei due modelli scegli. Se parliamo di come è cambiato il festival di fumetto puro, rispetto a 30 anni fa, oggi c’è uno star system, con delle regole di ingaggio di ospiti e artisti del tutto nuove. Oggi  i protagonisti del fumetto non appartengono più alla nicchia, sono di interesse culturale più ampio. Ci si trova a competere seriamente con attività culturali di stampo non prettamente fumettistico.

Nel festival crossmediale, oggi, con Lucca e Comicon, l’Italia è maestra – insieme all’America – ci guardano da tutto il mondo come modello efficace. Il problema diventa qui la complessità, dal punto di vista della gestione degli spazi e degli accenti del programma. Che cosa diventa più importante e prioritario valorizzare e cosa meno. Questi festival sono macchine esigenti che richiedono molta attenzione nel definire le priorità, per elaborare il giusto lavoro di sintesi e racconto, che diventa fondamentale per pubblico e media.

Quali sono le cose da non perdere? Qual è il programma? Bisogna evitare il rischio che il pubblico si perda, che non riesca ad arrivare alle attività più interessanti e stimolanti. Il più grosso dispiacere per chi costruisce programmi ed eventi.  La sfida è non farle passare inosservate. Fare sintesi e comporre un giusto mix. Faccio ormai il lavoro di un DJ, più che un direttore nel senso classico del termine.

 

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20 Giugno 2025

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