MARIO SESTI

Quando un bravo critico cinematografico diventa detective, il risultato può essere un piccolo colpo di scena. E’ il caso dell’ Ultima sequenza di Mario Sesti, documento di giornalismo cinematografico che tratta proprio di un’unica scena, quella finale, di un capolavoro che pensavamo esplorato in ogni sua parte.
Fellini era leggendario per la sua indecisione sui finali dei suoi film, e quello di 8 1/2 infatti è stato oggetto di un ripensamento: a svelarlo una foto di Gideon Bachman, regista e critico cinematografico, all’ epoca della realizzazione del film fotoreporter molto vicino a Fellini. In un lussuoso vagone ristorante ci sono tutti gli attori del film, in viaggio per chissà dove. Si sa che questo è il finale che non abbiamo mai visto, sostituito da un carosello circense ormai entrato nella leggenda.
Questa ed altre foto sono al centro dell’ Ultima sequenza, presentato oggi in anteprima al Festival di Cannes, davanti ad un pubblico incuriosito e visibilmente emozionato.
All’incontro che ha seguito la proiezione, nello spazio del Padiglione Italiano sulla Croisette, l’autore Mario Sesti, in compagnia di Gideon Bachman e del produttore Francesco Tornatore, ha raccontato come il suo lavoro di restauro dei grandi capolavori del cinema italiano si sia trasformato in questo caso in una grande avventura investigativa, grazie anche all’aiuto dei giovani del Cinema Ritrovato di Pordenone che hanno riordinato lo sterminato archivio fotografico. “Ancora più importante per me – ha affermato Sesti – è stato parlare del film di Fellini senza usare nemmeno un’immagine di 8 1/2, ciò che secondo me aumenta ancora di più la curiosità e il bisogno di andare a rivederselo”.
Il film di Sesti prova quanto sia importante la conservazione della memoria storica del cinema italiano, soprattutto di quello prodotto in un periodo in cui non sempre la documentazione storica era puntuale, e quanto queste ricostruzioni possano rivelare delle sorprese gradite.
Se Bachman, l’autore della famosa foto del treno, ha raccontato come Fellini avesse sempre considerato la realizzazione di un film come un viaggio che avrebbe voluto non finisse mai, il produttore Tornatore, confermando di essere presente a Cannes con un venditore internazionale, Intramovies, che ha già ricevuto molte richieste da tutto il mondo per i diritti del film, ha ribadito l’importanza di questo genere di opere per la diffusione della conoscenza del nostro cinema nel mondo, e ha auspicato che presto sia esteso il sostegno finanziario dello Stato anche ai mediometraggi.
Intervenuta all’incontro anche Laura Delli Colli che, in veste di Presidente del Sindacato Nazionale dei Giornalisti Cinematografici che organizza i Nastri d’Argento, ha annunciato di voler inserire da quest’anno una deroga al regolamento del Premio, finora interdetto a questa categoria di opere cinematografiche, e di avere in cantiere una prossima iniziativa, figlia dei Nastri d’Argento, che porti all’attenzione di pubblico e critica film come L’Ultima sequenza.