La sua grandezza è indiscutibile, ma preferisco ricordarlo come amico e complice di avventure cinematografiche. Ho prodotto quattro suoi film. Il primo, Un italiano in America (1967) fu una vera follia: partirono per gli Usa, Sordi e De Sica, e Vittorio portò Alberto a Las Vegas dove si giocarono tutto. Andò meglio con Il medico della mutua e Nell’anno del Signore, che ripagarono, anche finanziariamente, quella prima volta. Quindi insieme girammo anche Prof. dott. Guido Tersilli.
Alberto era irresistibile: riuscì anche a convincermi a recitare nell’unica comparsata della mia vita, un’apparizione in un film del ’76, Il comune senso del pudore.
Di tutte le cose che si sono dette di Alberto, mi sembra che non si sia sottolineata abbastanza la sua particolarità di aristocratico popolano, membro di una classe a parte che si trovava spesso a Roma un tempo. Anche per questo non si sposò mai – “E che me metto un’estranea in casa!”, diceva – e alimentò la religione del suo gruppo familiare insieme a una religiosità tradizionale.
Sarebbe stato l’attore più grande del mondo, se solo avesse imparato l’inglese, ma restò profondamente italiano, come Totò. Del resto la comicità e la critica di costume sono legate al paese d’origine, inevitabilmente. E lui rimase italiano.
L'artista Luca Musk e Franco Bellomo presentano il progetto espositivo dedicato al Maestro del Brivido. Una collezione di illustrazioni d'atmosfera che fanno rivivere i set di Argento e la loro magia
Il documentario d'esordio di Alessandra Stefani ci porta in un viaggio lungo i quattro continenti alla scoperta delle prospettive che ci offrono i più importanti architetti contemporanei per un mondo più sostenibile. In sala con Adler dal 27 al 29 settembre
La redazione va in vacanza per qualche giorno. Riprenderemo ad aggiornare a partire dal 2 gennaio. Auguriamo un felice 2018 a tutti i nostri lettori.
E' ancora Cattivissimo 3 a guidare il box office per il terzo weekend, con 2.471.040 euro. Al 2° posto, con 1 mln 919mila euro, sfiorando i 6 mln totali, il kolossal di Christopher Nolan Dunkirk