Wanted Cinema distribuirà in Italia dal 17 ottobre L’ultimo drink – in originale One for the road –, un “dramedy” che affronta il tema del nostro rapporto quotidiano con l’alcol. Il film ci proietta nell’allegra esistenza di Mark, un giovane uomo che vive con soddisfazione il suo lavoro e con trasporto le sue serate ludiche ma alquanto alcoliche con gli amici. Tutto sembra andare a gonfie vele fino a che un episodio rivelatore segnala a Mark il rischio di una dipendenza che non aveva mai sospettato.
Il duo ormai consolidato formato dal regista Markus Goller e dallo sceneggiatore Oliver Ziegenbalg – già autori di Friendship (2010) e 25 KM/H (2018), campioni di incasso in Germania – torna sul grande schermo ancora una volta ispirato da uno spunto personale legato alla loro esperienza di vita, ma con una forte rilevanza sociale che coinvolge soprattutto il pubblico giovane.
L’idea di L’ultimo drink girava nella mente di Oliver Ziegenbalg da molti anni. “Il detonatore è stato una cena tra amici” – afferma lo sceneggiatore – “Quella sera qualcosa mi ha colpito e ho pensato: è folle, siamo tutti ubriachi entro mezzanotte, anche se dobbiamo lavorare il giorno dopo. E a nessuno è mai venuto in mente di chiedersi se qualcuno al tavolo potesse avere un problema con l’alcol. Da lì è nata la volontà di esaminare più da vicino questo fenomeno sociale in cui tutti bevono ma nessuno ammette di eccedere”. In particolare, il film indaga le dinamiche che si instaurano quando diventa chiaro, all’interno di un gruppo di amici, che qualcuno ha sviluppato una dipendenza. “Anche se non sei direttamente coinvolto, tutti conoscono qualcuno che beve troppo. È incredibile: tutti sanno qualcosa a riguardo, dalle loro esperienze, dalla famiglia o dai conoscenti… Il tema dell’alcol è ovunque.” – conclude Ziegenbalg.
L’ultimo drink porta alla luce il rischio drammatico dell’alcolismo attraverso una vicenda a tratti incredibilmente divertente e toccante. Protagonista del film è Mark, interpretato da Frederick Lau, tra gli attori più apprezzati in Germania, prototipo di un uomo che ha una vita perfettamente sotto controllo, bravissimo nel suo lavoro, amato da tutti, simpatico e comunicativo… ma Mark è intemperante. Questa eccessività si esalta con l’alcol e lo porta a sfiorare, senza accorgersene, la patologia. Appena esce dall’ufficio Mark sente il bisogno di bere e non vede l’ora di raggiungere gli amici al bar (quante volte abbiamo sentito lo stesso impulso?). Sottilmente si trova in un circolo vizioso che razionalmente non riesce – o non vuole – assolutamente vedere. “Ancora uno per la strada…” dice Mark alla fine di ogni serata ubriaca con gli amici nel suo locale preferito a Berlino. Una notte, però, cade la fatidica goccia che fa traboccare il vaso. Quello verso l’alcolismo è un percorso inconsapevole e Mark non fa eccezione. Il confine tra un consumo ludico-ricreativo e la dipendenza è labile e indefinito.
Basato su un romanzo di Lizzie Johnson, il film è diretto da Paul Greengrass con la produzione di Jamie Lee Curtis e Jason Blum
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