CANNES – LuceLabCinecittà e ANAC – Associazione Nazionale Autori Cinematografici, da tempo legata alla città di Gorizia da una solida collaborazione, annunciano con una conferenza all’Italian Pavilion a Cannes la realizzazione del laboratorio di scenografia d’autore “Dalla Matita al Ciak”, accompagnato dalla pubblicazione del relativo bando di partecipazione. L’iniziativa prenderà il via a Gorizia, prima Capitale Europea della Cultura Transfrontaliera insieme a Nova Goriça, a partire dal 6 ottobre 2025, portando sul territorio l’eccellenza degli storici stabilimenti di via Tuscolana.
Il laboratorio prevede un percorso formativo di 350 ore, destinato a 18 aspiranti scenografi. Coordinato dal regista e scenografo Beppe Gaudino, vedrà il coinvolgimento di otto docenti selezionati tra i più autorevoli maestri della scenografia italiana. L’obiettivo è fornire ai partecipanti strumenti teorici e pratici per muovere i primi passi nel mondo del lavoro e contribuire con competenza crescente alle numerose produzioni cinematografiche che si svolgono nel territorio del Friuli Venezia Giulia.
Durante il percorso si approfondiranno le peculiarità del linguaggio visivo cinematografico e le complesse tecniche legate alla realizzazione scenografica, affrontando sia la progettazione tecnica che quella artistica. Particolare attenzione sarà dedicata all’interazione tra spazio, luce, colore e macchina da presa, così come al dialogo tra ambientazione reale e ricostruzione.
Il progetto nasce nell’ambito della collaborazione tra LuceLabCinecittà, GO! 2025 e ANAC, in occasione di Gorizia Capitale Europea della Cultura, e si avvale del contributo delle principali realtà del cinema e dell’audiovisivo attive in Friuli Venezia Giulia e nel territorio goriziano, tra cui enti istituzionali, scuole di formazione e produzioni locali.
Tra i relatori, Lucia Borgonzoni, Sottosegretario al Ministero della Cultura con delega al Cinema, e Chiara Sbarigia, Presidente di Cinecittà.
L’evento è moderato dal presidente ANAC Francesco Ranieri Martinotti, coordinatore e ideatore del progetto formativo.
Fa seguito il Sottosegretario Borgonzoni: “Parliamo oggi di una città di confine, ma nel senso più positivo del termine: Gorizia è un luogo di mescolanza, di incontro, di identità multiple. È una città profondamente europea, che merita di essere sostenuta anche a livello nazionale, perché ha tanto da offrire e molto da raccontare, forte della sua storia e della sua esperienza unica.
Tutto è nato da un incontro in Comune, nel 2023. Ero a Trieste per un altro evento legato al mondo dell’audiovisivo, e ci siamo poi spostati di pochi chilometri. Da quel primo incontro è emersa subito la volontà di fare qualcosa di concreto, che lasciasse un segno duraturo.
Spesso, quando si parla di Capitale della Cultura, si immaginano grandi eventi, annunci e iniziative di un giorno. Ma ciò che conta davvero è ciò che resta, ciò che si costruisce. E con persone pragmatiche come quelle che ho incontrato qui, ci siamo subito trovati d’accordo: volevamo pensare ai giovani, volevamo valorizzare la dimensione internazionale e culturale che questa città incarna.
Così, da quella semplice ma profonda chiacchierata in Comune, è nato un progetto che ha preso forma con l’appoggio convinto di Cinecittà, che è sempre al nostro fianco, soprattutto nei progetti legati alla formazione. E con determinazione e visione comune, siamo riusciti a portarlo avanti”.
Commenta Sbarigia: “A Cinecittà, circa tre anni fa, abbiamo avviato per la prima volta corsi di formazione gratuiti in modo strutturale, grazie anche ai fondi del PNRR. È stato un passo molto importante: siamo partiti dai mestieri storici del cinema – scenografia, costume, trucco, parrucco – creando vere e proprie botteghe artigiane capaci di trasmettere saperi e competenze fondamentali.
Accanto a questi, abbiamo avviato anche progetti più innovativi, legati ai nuovi linguaggi audiovisivi. Ma in particolare, in questo percorso, abbiamo trovato un forte punto di incontro con Francesco Martinotti, con cui ci siamo concentrati proprio sulla formazione legata ai mestieri del cinema.
Il nostro approccio parte da una visione ben precisa: Cinecittà non è solo un perimetro fisico, non è solo Roma. Siamo un patrimonio nazionale, perché facciamo parte del MEF, ma operiamo sotto la guida del Ministero della Cultura, con un forte respiro internazionale. Per questo, fin dall’inizio, abbiamo scelto di non concentrare tutto nella Capitale, ma di lavorare nei territori, dal Sud al Nord.
Questa proposta di Gorizia ci ha colpiti subito. Con Martinotti c’è già una relazione consolidata, anche grazie alla sua generosità nel costruire una scuola di sceneggiatura gratuita. Siamo molto legati al principio della gratuità, perché, grazie ai fondi del Ministero, possiamo selezionare in base al merito, senza condizionamenti esterni.
L’idea di una residenza formativa stabile a Gorizia ci è sembrata bellissima: una struttura che resti sul territorio, che valorizzi le professionalità locali e favorisca la delocalizzazione delle produzioni. Questo è perfettamente in linea con la nostra visione, e siamo felici di far parte di questo progetto”.
Interviene anche Chiara Gatta, Vice-Sindaco di Gorizia.
“La presenza di realtà come Cinecittà e l’attenzione del Ministero dimostrano quanto sia forte la volontà di investire in cultura come strumento di coesione e di visione europea – dice – In questo contesto, il ruolo degli autori, dei creativi, di chi racconta storie – dal cinema al teatro, dalla scrittura alla musica – è centrale.
Gorizia si prepara ad accogliere tutto questo con entusiasmo, con infrastrutture, ma soprattutto con un grande spirito di apertura. Siamo convinti che da progetti come questi possa nascere non solo bellezza, ma anche un senso rinnovato di appartenenza a una comunità più ampia, quella europea. Stiamo lavorando alla valorizzazione di un luogo molto significativo del nostro territorio, situato nei pressi del Parco Basaglia: si tratta dell’ex manicomio, una struttura storica ancora in piedi, che conserva elementi architettonici originali importanti.
L’idea è di restituire a questo spazio un nuovo significato, anche attraverso un progetto di riuso infrastrutturale che tenga conto della sua memoria, ma che ne rilanci il valore in chiave contemporanea”.
Ed è proprio qui che si terranno le lezioni del laboratorio.
Prosegue Gaudino: “Come autori abbiamo sempre un’attenzione particolare alla qualità dell’immagine, perché l’immagine è strettamente legata alla storia, alla sceneggiatura, alla costruzione narrativa. Uno dei motivi che mi ha spinto a partecipare a questo progetto è stato proprio il desiderio di offrire al territorio un’occasione concreta di confronto con i mestieri del cinema, con i professionisti che possano trasmettere il loro sapere in modo diretto.
Un’altra motivazione fondamentale è stata evitare che i giovani colleghi comincino il loro percorso nel cinema relegati a ruoli marginali, come fare da ‘portacaffè’ sui set. Avere la possibilità di lavorare fianco a fianco con uno scenografo, un costumista, un regista, vuol dire entrare davvero in contatto con le specificità del mestiere. E offrire agli allievi questa esperienza significa metterli in grado, quando affronteranno una produzione, di capire il proprio ruolo e far capire anche agli altri – soprattutto a chi arriva da fuori – che qui ci sono competenze vere, consapevoli, non solo manodopera funzionale”.
In chiusura, ci tiene a specificare Borgonzoni: “Da parte del Ministero della Cultura voglio essere molto chiara: quando finirà il 2025, non ci tireremo indietro. La nostra presenza non è legata solo all’anno della Capitale Europea della Cultura. Continueremo a essere accanto alla città, in tutto ciò che riguarda l’audiovisivo, ma anche in qualunque altro ambito in cui Gorizia avrà bisogno di supporto.
Ci tengo a dirlo, perché spesso si ha la percezione che questi grandi progetti si esauriscano con l’evento, e poi tutto venga dimenticato. Non sarà così. Noi ci saremo, e ci crediamo profondamente”.
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