Saranno due i documentari targati Luce Cinecittà che saranno presentati nel Concorso Documentari della selezione ufficiale del 42° Torino Film Festival, di cui è stato annunciato il programma curato dal neodirettore artistico Giulio Base. Si tratta di Il mestiere di vivere di Giovanna Gagliardo, dedicato al grande scrittore Cesare Pavese, e Controluce di Tony Saccucci, incentrato sul fotografo Adolfo Porry-Pastorel. Due titoli che rappresentano l’occasione per entrare a contatto con due personaggi che, nelle rispettive discipline, si sono rivelati anticipatori dei tempi, imprimendo la loro impronta indelebile sul Novecento.
Fuori Concorso sarà presentato anche Un Natale a casa Croce, documentario di Pupi Avati co-prodotto da Luce Cinecittà. Il film racconta la vita di Benedetto Croce, uno dei massimi filosofi italiani, a partire dal tragico terremoto di Ischia del 1883. Fondamentale per lui è l’amicizia con Giovanni Gentile, che si complica con l’inizio del fascismo, poiché Croce diventa un oppositore del regime.
Sarà presentato in Concorso Documentari alla 42a edizione del Torino Film Festival, Il mestiere di vivere, scritto e diretto da Giovanna Gagliardo che, a partire dall’ultimo frenetico giorno di vita di Cesare Pavese, mette al centro della storia l’uomo e lo scrittore attraverso vari capitoli che raccontano i tanti mestieri che ha sperimentato.
Il mestiere di vivere – una produzione Luce Cinecittà, realizzato con il sostegno di Film Commission Torino Piemonte e con la partecipazione di Ente Turismo Langhe Monferrato Roero e il Patrocinio della Città di Torino – racconta l’intellettuale che nella sua breve vita è riuscito a ricreare un nuovo mondo letterario e culturale che ha dato identità alla seconda metà del Novecento italiano: un poeta che appena ventenne scopre la poesia narrativa, per poi cimentarsi nel romanzo breve, portare in Italia la letteratura americana e contribuire infine alla nascita della Casa Editrice Einaudi.
La voce di Cesare Pavese è di Emanuele Puppio, la fotografia di Roberta Allegrini e il montaggio di Emanuelle Cedrangolo.
Sarà presentato in prima mondiale al 42° Torino Film Festival Controluce, il nuovo film di Tony Saccucci, prodotto e distribuito da Luce Cinecittà. Saccucci torna sullo schermo dopo il caso mediatico internazionale del suo debutto Il pugile del duce, e il successivo La prima donna premiato con il Nastro d’argento, con una nuova indagine di memoria storica e recupero di un personaggio straordinario. Protagonista di Controluce è Adolfo Porry-Pastorel, fotografo, giornalista, padre dei fotoreporter italiani, progenitore dei ‘paparazzi’.
Classe 1888, pioniere di un nuovo linguaggio, geniale ideatore di trovate pubblicitarie, fondatore ad appena 20 anni dell’agenzia V.E.D.O. – Visioni Editoriali Diffuse Ovunque, capace di trovarsi con la sua macchina fotografica al posto giusto nel momento giusto prima dei concorrenti, autore di clamorosi scoop, negli anni ’10 Porry è già un numero uno della fotografia di cronaca e attualità. Tra le due guerre riesce a passare grazie al suo talento e ubiquità per ‘il fotografo di Mussolini’, e contemporaneamente per un fastidioso scrutatore del regime (celeberrimo lo scambio di battute tra i due: ‘Sempre il solito fotografo’ – ‘Sempre il solito Presidente del Consiglio’). Ha accesso alle stanze più intime del capo del regime ed è attenzionato dalla censura fascista. Milioni di lettori grazie alle sue foto hanno la cronaca viva di grandi eventi storici e politici (primo tra tutti l’arresto di Mussolini del 1915, la Marcia su Roma, il ritrovamento del corpo di Giacomo Matteotti), del costume, del tempo libero, le nuove abitudini degli italiani.
Il film di Saccucci racconta, tra riprese originali e filmati di repertorio e fotografie dell’Archivio Luce, un personaggio che è riuscito a raccontare il dietro le quinte del potere, la belle époque, il ventennio fascista e il dramma, vissuto personalmente, della seconda guerra mondiale. Un ‘occhio del secolo’ rapidissimo e unico.
A interpretare Porry-Pastorel è Michele Eburnea (Il sol dell’avvenire, Esterno notte), giovane talento segnalato dai David di Donatello come David Rivelazione Italiana.
La vita di Benedetto Croce, filosofo e senatore italiano, è un epico racconto di sopravvivenza e passione, intessuto di tragedie e rivalità intense sin dalla sua giovinezza. Da qui parte il documentario Un Natale a casa Croce, diretto dal Maestro Pupi Avati e prodotto da Minerva Pictures in collaborazione con Cinecittà Luce e Rai Documentari, che ne racconta lo spessore politico e il talento negli studi, la vocazione alla libertà e la visione filosofica. Tutto inizia nel 1883, quando un terribile terremoto a Ischia lo priva dei genitori e di sua sorella, ma dalla cenere di questa tragedia emerge una forza inarrestabile. La sua passione per la filosofia e la letteratura diventa così il suo baluardo contro depressione e solitudine, trasformando il dolore in determinazione.
Fanno parte del cast Paolo Spezzaferri, Teresa Cerciello, Chiara Barassi, Roberta Geramicca, Fenicia Rocco, Sabrina Bevilacqua e con la partecipazione di Benedetta Craveri.
(C.DA)
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