Linklater: la rivoluzione del cinema parla francese

Richard Linklater porta in concorso al Festival di Cannes 'Nouvelle Vague', il suo personale e affettuoso omaggio a Jean-Luc Godard e alla lavorazione di un film leggendario come 'Fino all'ultimo respiro'


CANNES – “Il cinema o è plagio o è rivoluzione”. E’ uno degli aforismi lapidari pronunciati da Jean-Luc Godard nel film omaggio di Richard Linklater, Nouvelle Vague, che ripercorre scena dopo scena i venti giorni della lavorazione di un film leggendario come Fino all’ultimo respiro (1959).

Il regista americano l’ha pensata nello stile e con lo spirito dello stesso Godard e come per riprovare le medesime emozioni, in un gioco di identificazione e di specchi tra un americano che ama e frequenta la sperimentazione – basti pensare al suo Boyhood, con riprese durate dodici anni per restituire il passare del tempo sui personaggi/persone – e il maestro indiscusso della sperimentazione mondiale.

Tutto, dal bianco e nero al formato all’uso della lingua francese, rievoca l’originale in una sorta di macchina del tempo incantevole e audace che non poteva non essere in concorso al Festival di Cannes e che farà la gioia di qualsiasi cinefilo che si rispetti. E tra l’altro Nouvelle Vague, come dice il titolo, non è solo un omaggio a Fino all’ultimo respiro ma proprio a tutta quella stagione meravigliosa di intrecci tra critici e cineasti in cui a decine esordirono cambiando per sempre l’idea stessa di cinema. Dunque ecco sullo schermo Jean Cocteau e Robert Bresson, Roberto Rossellini e Jean-Pierre Melville, Eric Rohmer e Jacques Rivette, Francois Truffaut e Claude Chabrol.

A Roberto Rossellini, considerato un vero padre da questi autori, è dedicata una scena in cui il regista italiano fa una lezione ai giovani cineasti a Parigi. “Nouvelle Vague è la storia di una rivoluzione personale del cinema guidata da un uomo e di tutte le persone che lo circondano”, ha detto Linklater. E che emozione rivedere il giovane Jean Paul Belmondo, all’epoca sconosciuto ma poi divenuto famoso proprio grazie al ruolo del ladro e truffatore Michel Poiccard, non bello ma discreto pugile. E, accanto a lui, “a bout de souffle” la magnifica e moderna Jean Seberg (Zoey Deutch), con il caschetto biondo e le magliette a righe, inconfondibile, iconica.
Proprio Seberg, attrice già affermata, contesta Godard, non capisce la sua follia creativa, i continui ripensamenti, l’assenza di un copione, la proibizione di indossare un make-up o la richiesta di arrivare a piedi sul set. Quando terminano le riprese, tira un sospiro di sollievo.

E se Godard è l’esordiente Guillaume Marbeck, tutto il cast è composto da attori francesi poco noti ma molto aderenti, anche nella somiglianza fisica, ai veri protagonisti di questa storia che è un pezzo così importante della Storia del cinema.

Frase da incorniciare: “Il modo migliore di scrivere una critica è girare un film”.

Nouvelle Vague sarà distribuito in Italia da Lucky Red e BIM.

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18 Maggio 2025

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