“Billy, sei un disonore per quei guantoni, per tuo padre e la tradizione di questa palestra”. Billy ha undici anni e per l’ennesima volta durante la lezione di pugilato è finito al tappeto contro un avversario davvero scarso. Il fatto è che lui è diverso da tutti gli altri.
Nonostante il padre, un minatore inglese reso inflessibile da una vita dura e ingrigito dalla morte prematura della moglie, lo voglia tosto e virile come il fratello maggiore, ai pugni e al ring, a cui sembra essere destinato, il giovane Elliot preferisce le coreografie e le scarpette a punta.
Però è difficile ammetterlo anche con se stesso. Non vuole disonorare nessuno, non vuole deludere le ambizioni paterne, ma allo stesso tempo la sua inclinazione alla danza è un grido sempre più assordante, che non può restare inascoltato. Comincia così ad allenarsi in segreto, nel bagno di casa o nei vicoli di Durham, vivendo però un conflitto immenso, che lo spezza in due.
Sarà Miss Wilkinson, insegnante di danza dai modi spicci, a intuire in Billy un vero talento. Si schiera così al suo fianco, contro tutto e tutti (a eccezione della nonna del ragazzo), permet- tendogli di trasformare il sogno in realtà partecipando a un’audizione per la prestigiosa Royal Ballet School di Londra.
Billy Elliot scritto da Lee Hall e diretto da Stephen Daldry nel 2000, ispirato alla vera storia del ballerino Philip Mosley, è un film che si rivela estremamente adatto per un pubblico giovane per come riesce a raccontare una storia di sogni, speranze e ostacoli con cui molti giovani possono facilmente identificarsi utilizzando un tono asciutto e leggero che non diventa mai semplicistico o troppo edificante.
Billy è un adolescente che vive un momento cruciale della sua vita, durante il quale si trova a dover lottare contro i pregiudizi e le convenzioni sociali che lo circondano. In questo senso, il film rappresenta una sorta di “rito di passaggio” che molti adolescenti possono comprendere e condividere. La pressione di conformarsi alle aspettative degli altri, la sfida di trovare la propria strada e il desiderio di essere autentici sono sentimenti che fanno parte dell’esperienza adolescenziale, e Daldry con il suo film riesce a raccontarli con grande sensibilità e onestà.
Seguire le proprie passioni, a dispetto delle aspettative altrui
La prima e forse la più importante perla da estrarre dalla storia è l’importanza di seguire il proprio progetto di felicità, anche quando sembra andare controcorrente rispetto alle aspettative degli altri. L’amore di Billy per la danza è un richiamo irresistibile e non può essere ignorato, e il film dimostra come la passione genuina possa diventare una forza motrice in grado di superare i pregiudizi e le barriere sociali.
La perseveranza porta al successo
La seconda lezione fondamentale di Billy Elliot riguarda la perseveranza. Il cammino di Billy verso il successo non è facile; è costellato di ostacoli, incomprensioni e momenti di dubbio. Tuttavia, il film dimostra che il successo non è mai immediato e che solo attraverso la costanza e il duro lavoro si possono ottenere risultati concreti. La storia di Billy ci ricorda che il talento è solo una parte dell’equazione: senza dedizione e impegno, anche il sogno più grande rischia di rimanere irrealizzato.
Per i giovani, questa lezione è particolarmente importante, poiché viviamo in una società che spesso enfatizza il successo immediato e la gratificazione istantanea. Billy ci insegna che il vero successo richiede tempo, sacrificio e determinazione.
L’importanza di essere autentici e di accettare gli altri per ciò che sono
Billy Elliot ci ricorda anche l’importanza di essere autentici e di accettare sé stessi e gli altri per ciò che sono. Il protagonista è un personaggio che, attraverso la danza, scopre la sua vera identità e il suo vero valore. Nonostante le pressioni e i giudizi che riceve, non cerca mai di cambiare per conformarsi alle aspettative degli altri. Questa integrità personale è un tema centrale del film e trasmette un messaggio potente ai giovani: non bisogna mai avere paura di essere sé stessi.
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