Letta: “Medusiani si rimane per sempre”. La festa dei 30 anni a Natale con Checco Zalone

1995-2025: la distribuzione di cui “Silvio Berlusconi per primo ebbe un’intuizione pionieristica, quella di mettere insieme le varie fasi del cinema con una visione industriale”, ricorda l’ad Giampaolo Letta, festeggia tre decenni


RICCIONE – 1995-2025, trent’anni sono quelli che festeggia nell’anno corrente – e a Ciné n.14 – Medusa Film, distribuzione al cui vertice c’è Giampaolo Letta, che apre la convention delle Giornate Professionali di Cinema con un saluto al dimissionario DG della Direzione Generale Cinema del MiC, Nicola Borrelli, che definisce professionista “capace, competente, appassionato”.

Letta entra poi nel vivo e dichiara “l’onore e il privilegio di essere dentro Medusa, con un gruppo eccezionale”, ricordando che “Silvio Berlusconi per primo ebbe un’intuizione pionieristica, quella di mettere insieme le varie fasi del cinema con una visione industriale: se il cinema di Mediaset c’è – e nel complesso da quasi 50 anni – si deve a lui. Non posso non ricordare, poi, il vero, il vero papà di Medusa, Carlo Bernasconi, che ricordiamo sempre con tante iniziative, ed è prossima una fondazione in suo onore per la cura della amiloidosi”.

E adesso tocca davvero al cinema, ai film, allo schermo, ma per Letta non c’è dubbio che “il nostro riferimento è sempre stato il pubblico: c’è rispetto per il pubblico e rispetto per il denaro offerto dall’azionista privato, sempre con l’obiettivo di portare a casa un risultato importante”.

L’AD di Medusa elenca “4 punti che ci contraddistinguono”:

  • grandi successi
  • grandi autori
  • giovani talenti
  • proficua collaborazione con i produttori

E poi dettaglia con alcuni “numeri”: Medusa è, infatti, il primo distributore per numero di spettatori; con più di 800 film distribuiti; 20 titoli nella top 100 dei 30 anni recenti; un incasso di 2mld di Euro al Box Office; 100 David vinti e 1 Oscar per La grande bellezza.

“Vogliamo festeggiare con i film, e il regalo migliore è farlo con il pubblico”, ribadisce Letta, chiamando sul palco il direttore della distribuzione di Medusa, Paolo Orlando, che comincia con La vita va così…, non un intercalare esistenziale ma il titolo del film di Riccardo Milani, momento che anima il palco di Ciné chiamando a raccolta dal vivo – e in collegamento – i protagonisti; a Riccione ci sono Geppi Cucciari e Diego Abatantuono, mentre – in diretta dalla Sardegna, dove c’è il set in corso – il regista, con Virginia Raffaele e il protagonista Ignazio, 85 anni, pastore, al suo debutto sul grande schermo.

Milani racconta la storia come “un film corale di grandi attori e grandi non attori, in una terra importante. Una storia conosciuta una decina di anni fa, i cui temi sono il rispetto per il territorio e la necessità del lavoro, due cose che nel nostro Paese non sempre vanno di pari passo. Cerco sempre di far attenzione alla credibilità“, puntualizza il regista, e a supporto di questa affermazione ecco accanto a lui il signor Ignazio, appunto. La trama è quella di voler “comprare un ovile per costruire un resort, ma a Ignazio (Efisio, nel film) non importa dei soldi, piuttosto il rispetto del territorio e della sua casa. È una contrapposizione tra punti di vista, con un fatalismo che viene spezzato, fortunatamente, da quest’uomo. E Geppi è una giudice, autentica”. Cucciari definisce il “film delicato: dolcezza e poesia a servizio della verità“.

Il venale e senza scrupoli della storia è l’imprenditore interpretato da Abatantuono, per cui “Milani è una specie di mago, che ti mette in condizione di fare cose che non penseresti mai di poter fare. Il concetto di mantenere un luogo così com’è ti dà la sensazione che non ci siano dubbi”, seppur al suo imprenditore verranno… “è un film sociale“, chiosa l’attore dal palco, mentre la collega Raffaele, dalla spiaggia sarda, e reduce dal recente successo di Un mondo a parte proprio diretto dallo stesso regista, commenta, con ironia ovviamente, che infatti “con Riccardo si tratta di un ‘fine pena mai’, ma nel senso buono! Lui li chiama ‘film’, quelli che fa, ma sono esperimenti sociali, meravigliosi! È un’esperienza di vita”. Nel cast anche Aldo Baglio, nel ruolo di emissario del personaggio di Abatantuono. Il film esce al cinema in autunno.

E Baglio ritorna, con i suoi storici compagni di commedia e Aldo Giovanni e Giacomo. Attitudine: Nessuna. “Un bellissimo film, che non vogliamo chiamare documentario, che ripercorre le tappe del trio sin da quando erano un duo. C’è anche Paolo Rossi, a cui si deve la formazione del trio: ci sono materiali inediti e una chiave sentimentale che non guasta”. La regia è di Sophie Chiariello.

Medusa poi presenta in ordine una carrellata dei titoli del prossimo periodo – da Agata Christian – Delitto sulle nevi (2026) con De Sica e Lillo a Cena di classe (2026) di Francesco Mandelli, da Bentornati al Sud (2026) con Claudio Bisio al nuovo film di Ficarra e Picone – per chiudere poi la convention con Checco Zalone e il suo Buen Camino diretto da Gennaro Nunziante, le cui riprese prenderanno il via nel mese di luglio tra Italia e Spagna. Zalone “partecipa” alla convention con un video ironico, come gli si confà, dichiarando l’uscita ufficiale in sala, il 25 dicembre, che commenta come “data strategica: il giorno in cui la gente,  entrata a vedere Avatar il 18, esce dalle sale”.

Medusa, concludendo con Zalone, definisce il suo film come: “il nostro regalo di Natale per i nostri 30 anni”.

 

 

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03 Luglio 2025

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