Leone e Letta: dati preoccupanti


I numeri del mercato cinematografico 2006 (92 milioni e 164mila biglietti venduti nel campione Cinetel) non soddisfano gli operatori del settore. “Anche se l’anno si è chiuso con un segno positivo – dichiara al ‘Giornale dello Spettacolo’ Paolo Protti, presidente dell’Anec – la modestissima crescita di spettatori, meno dell’1,7%, è inferiore all’aumento degli schermi registratosi nel corso del 2006 nel campione Cinetel (+2,76%). Questo significa che la redditività per singolo schermo è diminuita e cresce il numero delle sale in sofferenza. Servono, dunque, interventi urgenti, alcuni immediatamente applicabili: uscire in contemporanea con gli altri paesi europei, perché in Italia troppi film arrivano in sala già invecchiati e, dunque, condannati ad ottenere risultati inferiori alle potenzialità; razionalizzare l’offerta, per evitare periodi completamente vuoti ed altri eccessivamente intasati; combattere seriamente la pirateria, applicando le norme vigenti. Tutte cose che non richiedono particolari sforzi economici”. “La crescita del 1,7% del pubblico – è il parere di Giampaolo Letta, amministratore delegato di Medusa – non deve trarre in inganno, anche perché a metà 2006 l’incremento di presenze era assai più consistente. La realtà è che il quadrimestre settembre/dicembre è stato disastroso. Insomma, il mercato italiano non riesce a decollare, mentre i costi dei film, sia per ciò che riguarda l’acquisizione, che la produzione, stanno diventando insostenibili. In questa situazione il rischio molto concreto è che salti l’economia di tutto il settore”. Ma sul ristagno del cinema italiano, Giancarlo Leone, responsabile di Rai Cinema, mette
in evidenza come “quest’anno nella classifica dei primi dieci film italiani, ben otto sono commedie. Il cinema d’autore
nel 2006 ha fatto registrare molte delusioni. Le scelte degli spettatori sono sempre molto intransigenti ed ondivaghe e le modalità di distribuzione non aiutano a difendere il cinema di qualità. Quest’anno non c’è dubbio che l’eccessiva concorrenza fra film rivolti al medesimo target, registratasi fra settembre e novembre, alla fine abbia penalizzato tutti”. Un maggiore ottimismo emerge dal fronte degli autori: “La crescita di spettatori del 2006 – afferma Ferzan Ozpetek – benché contenuta, conferma la centralità della sala e l’amore per il grande schermo. Ciò significa che se l’offerta 2007 sarà, come è prevedibile, molto ricca, anche le presenze saliranno rapidamente”. “Nel cinema italiano – fa eco Giovanni Veronesi – si sta verificando un grande rinnovamento, almeno per ciò che riguarda registi ed attori. La qualità media del cinema nazionale sta crescendo e il pubblico ci segue. Ma servono una migliore programmazione e soprattutto una maggiore promozione”.

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18 Gennaio 2007

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