Un single non è altro che un qualcuno che sta aspettando un altro qualcuno. Questa frase me la disse una mia amica, e mi sembra perfetta per descrivere questo film, che è in parte autobiografico”.
Esordisce così Leonardo Pieraccioni parlando del suo nuovo film comico-sentimentale Il paradiso allimprovviso, di cui concluderà le riprese tra due settimane.
Sono arrivato a quasi 40 anni e ora non nascondo un po di infelicità, una certa necessità di iniziare a prendermi delle responsabilità. Bisogna provarci a un certo punto della vita”.
Il paradiso allimprovviso, prodotto dalla Levante in collaborazione con Medusa, e interpretato dalla bellezza sudamericana Angie Cepeda, da Alessandro Haber, Rocco Papaleo e dalla ‘sconsolata’ televisiva Anna Maria Barbera, segna il ritorno di Pieraccioni al cinema dopo due anni.
Cosa ci puoi dire della produzione del film?
Lo abbiamo girato a Ischia, Firenze, e Roma per gli interni, ha un budget di circa 5 milioni di euro e verrà distribuito a Natale dalla Medusa contemporaneamente alluscita in libreria del mio terzo libro, intitolato A un passo dal cuore”. Le musiche sono firmate da me e da Gianluca Sibaldi e poi ci saranno una bellissima e lentissima canzone originale scritta per il film da Antonello Venditti, di cui non so ancora il titolo, e una canzone del gruppo romano Gabin.
Che tipo è il protagonista del film?
Il mio personaggio è completamente diverso da quello dei miei film precedenti, direi quasi opposto. Di solito interpretavo degli ‘sfigati’, presi in giro da tutti. Ne Il paradiso allimprovviso invece sono un ‘fighetto’, uno arrivato, benestante, risolto nella vita, e che non vuole farsi incastrare. Anche nel rapporto con i miei due amici, interpretati da Rocco Papaleo e Alessandro Haber, sono io a prendere in giro loro e a deridere il loro modo di vivere.
Qual è il tema portante?
Questo è un film sul matrimonio, e sulla quasi impossibilità di pensare che possa andare bene. Siamo circondati da così tante separazioni che ormai ce le aspettiamo e le accettiamo. La separazione di Albano e Romina, per esempio, è stato ‘l11 settembre’ dei matrimoni finiti, un trauma.
Come risponderà il pubblico a questo tuo ritorno?
Nel caso de Il ciclone cè stata una vera e propria congiunzione astrale di fortune e successi. È stato come vincere una partita per 12 a 0, segnando 12 gol di testa da metà area. Dopodiché tutti hanno guardato ai miei film successivi, con l’inevitabile confronto con Il ciclone, senza considerare gli ottimi incassi. Faccio sempre film che vorrei vedere da spettatore, non mi pongo mai il problema di quanto incasseranno, ma di come verranno, anche se poi è importante avere una forte distribuzione alle spalle. Però mi piacerebbe riuscire a trovare un ‘codice internazionale’ affinché i miei film piacciano e siano apprezzati anche allestero. Ho notato che, soprattutto nel caso dei film comici, è difficile avere negli altri paesi la stessa accoglienza del pubblico.
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