Leo e Bruno: “Ne ‘I migliori giorni’ l’Italia ipocrita, ma la realtà è peggio”

Il film, in quattro episodi legati a quattro festività, uscirà il 1° gennaio con Vision Distribution


Quattro episodi per quattro racconti dell’Italia di oggi, ambientati in giorni di festa, o supposti tali. Massimiliano Bruno ed Edoardo Leo firmano a quattro mani la regia de I migliori giorni e cercano di rinverdire la tradizione dei film a episodi della commedia all’italiana inquadrando temi cruciali dell’attualità nella cornice del Natale, del Capodanno, di San Valentino e dell’otto marzo. Giornate in cui dovrebbero dominare i buoni sentimenti e l’altruismo mentre invece, alla prova dei fatti, nelle famiglie, nelle coppie o nei luoghi di lavoro emergono dosi massicce di cattiveria e menefreghismo. “Adoro I mostri, mi piacciono molto i film a episodi di Totò e ho amato anche Manuale d’amore – dice subito Massimiliano Bruno, che all’incontro con i giornalisti indossa una maglietta che recita “Io non me ne frego” – Sono un amante della tradizione dei film a episodi della nostra commedia e con Edoardo l’abbiamo usata per raccontare l’Italia di oggi, la situazione che vediamo in questo momento importante che arriva dopo tre anni di sofferenza incredibile. Abbiamo cercato di raccontare con quali ossa rotte ne siamo usciti, e di scherzarci sopra”. “Ma nella realtà siamo anche peggio di come ci siamo raccontati nel film, basta vedere le cronache di questi giorni – chiarisce subito Leo – Siamo un Paese in cui regna l’ipocrisia, un popolo che fa dell’incoerenza il suo vessillo”.

Per raccontare, con poche risate e tanta ferocia, i mali degli italiani, i due registi-attori hanno chiamato intorno a loro un gruppo nutrito di colleghi e amici. Loro stessi con Anna Foglietta, Marco Bonini e Pietro De Silva sono protagonisti dell’episodio dedicato al Natale: una cena della Vigilia in cui Stefania, deputata politicamente corretta, oltre che ai suoi fratelli, apre le porte al segretario del suo partito, rimasto da poco vedovo. Peccato che i fratelli siano diversissimi tra loro e barricati su posizioni opposte: uno si è appena fatto la terza dose di vaccino anti-Covid, l’altro è No Vax. La scintilla non tarderà a far esplodere la serata. Nel secondo episodio siamo a Capodanno con Max Tortora e Paolo Calabresi: il primo è Bruno, imprenditore vorace che, per “ripulirsi l’immagine”, passa l’ultimo dell’anno in una mensa per i poveri. Inquadrato dalla telecamera di una reporter, Bruno non potrà nascondere la sua ipocrisia e incontrerà anche Alberto, il suo vecchio autista, che aveva licenziato tempo prima. A San Valentino, per la terza frazione di film, si mette in scena un gioco delle coppie che ha per protagonisti Valentina Lodovini (Sonia), Luca Argentero (Gianni), Greta Scarano (Daniela) e Maria Chiara Centorami (Clarissa). I primi due sono sposati stancamente da 25 anni, Daniela è fidanzata con Clarissa, che però ama Gianni, di cui è l’amante. Infine arriva l’8 marzo, e con esso la storia di Margherita (Claudia Gerini), madre di una ragazza con tendenze suicide e brillante conduttrice televisiva, e Paolo (Stefano Fresi), autore del suo programma. Proprio nel giorno della festa della donna, Margherita è chiamata a scusarsi in diretta tv per un servizio sessista mandato in onda il giorno prima. Il fuori onda che precede il programma sarà un’apoteosi di veleni e maschilismo diffuso.

“Siamo invecchiati e a un certo Natale non ci crediamo più – dice Leo, interrogato sul pessimismo del film – Con questo film facciamo i conti con la verità di ciò che succede intorno a noi e con quello che siamo. Al mio esordio non avrei mai fatto un film così, ora che ho 50 anni questo è quello che mi sento di raccontare, ma con l’orgoglio di condividere il tutto con un gruppo di lavoro che ha saputo volersi bene e raccontare qualcosa, portando delle storie importanti al cinema il 1° gennaio, tutti insieme, in un momento difficilissimo per le sale. Mi sembra un bel segnale”. “Vedo il manifesto e lo vivo come un atto di generosità – aggiunge Anna Foglietta – Noi attori siamo uniti e a disposizione del pubblico”. “Il mio primo film importante, Viaggi di nozze, era un film a episodi, naturalmente sono affezionata a questa formula – afferma Gerini – Questa è una commedia amara molto italiana che mette in mostra, nel mio episodio, l’ipocrisia del mondo televisivo, ma fa anche un discorso generazionale: i ragazzi più giovani sono gli unici non corrotti”.

I migliori giorni, prodotto da Italian International Film con Vision Distribution (che lo distribuisce col nuovo anno) e in collaborazione con Sky, avrà anche un “seguito” dal titolo I peggiori giorni: di nuovo un film a episodi che uscirà in primavera. “Per me è importante sottolineare, però, che in entrambi i casi li abbiamo concepiti come quattro film da mezz’ora, piuttosto che come episodi”, specifica Leo.

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