Lea Massari, s’è spenta la Signora discreta del cinema italiano e paladina degli animali

È stata interprete per registi come Mario Monicelli, Sergio Leone, Michelangelo Antonioni e Dino Risi: un allure raffinato e sofisticato per natura, è stata anche protagonista dei grandi sceneggiati in bianco e nero della Rai. I funerali sono già avvenuti in forma privata, lei aveva 91 anni


Lea Massari, un personale raffinato e sofisticato per natura, sul grande e piccolo schermo è stata intensa e drammatica per registi come Mario Monicelli, Sergio Leone, Michelangelo Antonioni e Dino Risi, nonché protagonista dei grandi sceneggiati in bianco e nero della Rai.

Massari aveva 91 anni e s’è spenta lunedì 23 giugno 2025 nella sua casa di Roma: la notizia è stata diffusa dal quotidiano “Il Messaggero” a funerali avvenuti in forma privata nella cattedrale di Sutri (Viterbo), a cui ha fatto seguito la sepoltura nel cimitero comunale, dove la famiglia possiede una cappella.

La bellezza era un dono di Natura, ma sempre gestito con discrezione e riservatezza. Lea Massari nel corso della sua carriera trentennale ha raccolto il gradimento di un ampio pubblico, nazionale e internazionale, in particolare in Francia, dove ha recitato accanto a Jean Paul Belmondo, Yves Montand, Jean Louis Trintignant e Michel Piccoli.

Massari vinto il David di Donatello come Miglior Attrice per Una vita difficile di Dino Risi e I sogni muoiono all’alba; è stata anche destinataria, due volte, del Nastro d’Argento come Miglior Attrice Non Protagonista per La prima notte di quiete (1972) e Cristo si è fermato a Eboli (1978).

“Un altro lutto ha colpito il mondo del cinema. Lea Massari ci ha lasciato”. Così il Sottosegretario alla Cultura Lucia Borgonzoni, esprimendo il suo cordoglio. “Mario Monicelli, Michelangelo Antonioni, Dino Risi, Sergio Leone, Francesco Rosi, soltanto per citare alcune delle collaborazioni che hanno arricchito la sua fortunata carriera: premiata dalla critica e molto amata dal pubblico sia italiano sia internazionale, Lea Massari – ha affermato Borgonzoni – è stata un’attrice dall’irresistibile magnetismo e dal talento folgorante. Le sue interpretazioni rimarranno nella storia del grande schermo”.

Nata all’anagrafe di Roma come Anna Maria Massatani, il 30 giugno 1933, durante l’adolescenza seguì il padre ingegnere vivendo in Spagna, Francia e Svizzera. Tornata a Roma, si iscrisse alla Facoltà di Architettura e, per mantenersi agli studi, lavorava come indossatrice e collaborava con lo scenografo e costumista Piero Gherardi, amico di famiglia, che l’avvicinò al mondo del cinema.

Nel ‘54 ottenne casualmente il suo primo ruolo cinematografico in Proibito di Mario Monicelli, recitando con Mel Ferrer e Amedeo Nazzari. L’esordio sul grande schermo a 22 anni, quando assume anche un nome d’arte in memoria del fidanzato Leo con cui avrebbe dovuto sposarsi, ma che venne a mancare a causa di un tragico incidente poco prima delle nozze.

La notorietà arriva nel 1957 con il personaggio della giovane sposa de I sogni nel cassetto di Renato Castellani. Poi, Michelangelo Antonioni la scelse per L’avventura (1960). Ancora, tra gli altri, Massari recitò in Una vita difficile (1961) di Dino Risi.

Sempre nel 1961 apparve nel film in costume Il colosso di Rodi di Sergio Leone nel ruolo di Diala, figlia dell’autore della statua. Un anno fortunato, il ‘61 appunto, perché l’attrice fu interprete anche di Morte di un bandito (1961) diretto da Giuseppe Amato.

Dopo Le quattro giornate di Napoli (1962) di Nanni Loy, nel 1965 appare in Le soldatesse di Valerio Zurlini.

Non mancava già la sua presenza in alcuni titoli internazionali – è del ‘62 La città prigioniera di Joseph Anthony con Ben Gazzarra e David Niven, mentre data 1963 I cavalieri della vendetta di Carlos Saura; negli Anni ‘70 furono i registi francesi a offrire a Lea Massari i ruoli più complessi e impegnativi della sua carriera: ne L’amante (1970) di Claude Sautet o in Soffio al cuore (1971) di Louis Malle.

È stata anche attrice ne La corsa della lepre attraverso i campi (1972) di René Clément, La femme en bleu (173) di Michel Deville (1973), L’uomo che non seppe tacere (1973) di Claude Pinoteau, Un battito d’ali dopo la strage (1973) di Pierre Granier-Deferre, Questo impossibile oggetto (1973) di John Frankenheimer.

Contemporaneamente Lea Massari continuò a lavorare anche in Italia, ancora per Valerio Zurlini ne La prima notte di quiete (1972), accanto a Alain Delon e Alida Valli; nel film storico Allonsanfàn (1974) di Paolo e Vittorio Taviani; in Cristo si è fermato a Eboli (1979) di Francesco Rosi, accanto a Gian Maria Volonté.

Nel corso degli Anni ‘80 le interpretazioni cinematografiche dell’attrice si sono diradate: nel 1984 ha lavorato nel thriller Il settimo bersaglio di Claude Pinoteau, mentre nel 1985 ha delineato la parte breve ma intensa della madre di Segreti segreti di Giuseppe Bertolucci. La sua ultima apparizione sul grande schermo risale al 1990, nel film Viaggio d’amore di Ottavio Fabbri con Omar Sharif.

Il teatro è stata una costante presenza nell’attività lavorativa di Massari, dove debuttò nel 1960 con Due sull’altalena di William Gibson diretta Arnoldo Foà.

Lea Massari, come accennato, ha guadagnato l’apprezzamento del pubblico e della critica anche con le sue interpretazioni televisive, in particolare grazie a molti personaggi letterari negli sceneggiati tratti dai grandi romanzi: è stata la Monaca di Monza ne I promessi sposi (1967), Agrafena Aleksandrovna in I fratelli Karamazov (1970) e la protagonista di Anna Karenina (1974), tutti diretti da Sandro Bolchi; proprio il ruolo di Karenina le valse l’invito come membro della Giuria al Festival di Cannes nel ‘75. La sua ultima apparizione sul piccolo schermo è stata per Una donna spezzata (1988) di Marco Leto, dal romanzo di Simone de Beauvoir e sceneggiato dalla stessa Massari.

Non più incuriosita dal cinema, Lea Massari si ritirò dalle scene e si trasferì in Sardegna nella seconda metà degli Anni ’80 con il marito Carlo Bianchini, ex comandante pilota di Alitalia, che aveva sposato nel 1963 e da cui si era separata nel 2004. La coppia non ha avuto figli. Quanto ai rimpianti, Lea Massari aveva ammesso di averne avuto uno solo: 8 1/2 di Federico Fellini. “Avrei fatto il salto mortale per avere il ruolo che fu di Anouk Aimée, ma quando feci il provino con Mastroianni, Piero Gherardi mi conciò in modo assurdo con una parrucca nera da Sofonisba e due tette così sotto il vestito. Voleva che Federico scegliessere Anouk e così fu. Ma a posteriori non saprei dargli torto!’.

Da allora l’attrice è stata impegnata in varie campagne per la difesa degli animali e contro la vivisezione.

Nel ‘94, a seguito di una crisi finanziaria, l’attrice mise all’asta i suoi i novecento gioielli e tenne a dichiarare: ‘Mi privo di questi gioielli, raccolti con tanto amore, per mantenere il mio abituale tenore di vita, ma soprattutto per riuscire a seguire le mie grandi passioni: la musica e i cani‘. (n/b)

 

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25 Giugno 2025

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