Le premesse per ora sono buone, se la presidente della Regione Lazio Renata Polverini e l’assessore alla Cultura, Arte e Sport Fabiana Santini portano a casa il consenso ampio della categorie e delle associazioni sulla proposta di legge quadro regionale per il cinema e l’audiovisivo presentata alla Casa del Cinema davanti a una platea affollatissima, cui sono subito seguiti il confronto e il dibattito coordinati da Laura Delli Colli. Ha dato i suoi frutti il confronto con gli operatori dell’audiovisivo laziale e nazionale svolto nella fase preliminare di elaborazione di una legge che ha come priorità l’esigenza di razionalizzare e semplificare l’attuale sistema regionale del cinema e dell’audiovisivo, “con il taglio di 45 poltrone”, ricorda la Polverini.
“Finora non c’era una strategia univoca, assente una programmazione strategica delle ingenti risorse, 25 milioni all’anno e soprattutto mancava una cabina di regia”, sottolinea l’assessore Santini. Viene così istituito l’Ente regionale per il cinema e dell’audiovisivo cui faranno capo: Fondazione Cinema per Roma, Sviluppo Lazio, FiLas, UnionFidi Lazio, Bic Lazio, il gestore ‘Filiera produttiva regionale audiovisivo’ (fondi Fesr) e il gestore ‘Sovvenzione globale audiovisivo’ (fondi Fse), il Polo formativo integrato cinema e audiovisivo (Ats). Viene soppresso il Carl e si prevede il recesso della Regione dalla fondazioni Roma&Lazio Film Commission – sarà l’Ente a svolgere le sue funzioni – e Roberto Rossellini, oltre alla possibilità di recedere da altre fondazioni partecipate dalla Regione.
L’Ente opererà attraverso il Programma operativo annuale che prevederà innanzitutto sovvenzioni, contributi, agevolazioni, e sussidi alle imprese di produzione cinematografica e audiovisiva aventi sede legale nel Lazio, ai soggetti privati che promuovono la cultura cinematografica, che sostengono le opere prime e seconde per la scoperta di nuovi talenti, di giovani produttori residenti nel Lazio che sviluppino sul territorio regionale produzioni cinematografiche e audiovisive.
Le risorse verranno da un Fondo regionale alimentato non solo con uno stanziamento annualmente definito ma anche da altri fondi regionali istituiti a sostegno delle imprese del Lazio.
Verranno inoltre istituiti presso l’Ente sia l’Osservatorio regionale, una struttura consultiva di supporto grazie anche alla realizzazione di un Rapporto annuale; sia un Tavolo regionale con compiti di formulare proposte e pareri.
L’assessore Santini s’impegna perché la legge diventi operativa prima dell’estate, e assicura che avrà decorrenza retroattiva, da gennaio, e e che saranno disponibili 15 milioni per le sole attività produttive.
E la presidente Polverini smentisce invece l’intenzione della Regione di abbandonare il Festival del film di Roma e quello della Fiction, “anzi investiremo di più e meglio, ma con l’intento che questi appuntamenti promuovano tutto l’anno il marketing del prodotto”.
L’adesione convinta viene da diversi soggetti del mondo del cinema, con alcuni suggerimenti. A cominciare dal presidente produttori Anica Riccardo Tozzi, che critica la frammentazione di iniziative da parte della precedente giunta regionale di centrosinistra , “un’idea vecchia di intervento sul territorio” – e auspica la nascita di una struttura centrale, indispensabile per la crescita industriale . Ipotesi accolta con convinzione dal dg Cinema del MiBAC Nicola Borrelli. E Tozzi insiste poi sulla centralità delle sale dei centri urbani, le uniche che garantiscono la varietà dell’offerta, e sul rilancio degli studios di Cinecittà. Anche Valter Casini, AD di Circuito Cinema, saluta con favore “una normativa chiara e semplice” e chiede di attenzione per le sale minori.
Andrea Purgatori, a nome dei 100autori, conviene che la giunta Polverini “ha fatto quello che il governo nazionale non è stato capace di fare, cioè una legge di sistema e un Centro nazionale di cinema, tranne un Tax credit, prorogato in modo ridicolo per soli 6 mesi. Questa legge regionale andrà a regime nel 2012, anticipiamo i tempi e comunque fondamentale è l’istituzione del Tavolo regionale”. Infine Purgatori suggerisce un prelievo di scopo regionale per reperire fondi certi, oltre a riportare i set nel Lazio. A questo proposito la regista Cinzia Th Torrini propone il tax credit regionale e di abbattere con contributi i costi delle troupe.
Roberto Perpignani, in rappresentanza della Fidac che riunisce le associazioni professionali del settore, si esprime a favore della legge ma chiede anche che continui il confronto da ora fino alla sua applicazione.
Dal produttore Sandro Silvestri la preoccupazione sulla fase di transizione, con produzioni che hanno fatto domanda con le vecchie norme, ma anche la speranza che il neonato Ente funzioni come biglietto da visita per un futuro Centro nazionale.
Dal dg del ministero dello Sviluppo economico Alberto Versace viene da un lato l’auspicio che il tax credit abbia una durata nel tempo anche con una sua applicazione regionale, dall’altro l’invito defiscalizzare gli interventi di promozione dell’audiovisivo.
Per Nino Russo vicepresidente dell’Anac le premesse da cui parte la legge sono sbagliate, “ancora una volta è l’economicismo a prendere il sopravvento, del resto si è parlato sempre di industria e quasi mai di cultura”. Bruno Torri, presidente del Sindacato critici, chiede che la legge guardi con attenzione a quel cinema di qualità, da La bocca del lupo a Le quattro volte, che con fatica trova sale per essere programmato.
E a chi chiede impegno anche nella formazione dei nuovi mestieri e professionalità, la presidente Polverini anticipa che “stiamo lavorando a un progetto e a un luogo che diventi simbolo di questo settore”.
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