L’arte come cura. Un convegno sul tema al MiC

Intervista a Lucia Borgonzoni (Sottosegretario alla Cultura) e Manuela Cacciamani (AD di Cinecittà)


‘La prescrizione dell’arte che cura’, questo il titolo del convegno che si è svolto al MiC riguardo un tema molto importante che unisce più rami, ben oltre scienza e cultura.

La fruizione dell’arte nelle sue molteplici declinazioni come risorsa da mettere a frutto per accrescere il benessere del singolo individuo o, almeno, per alleviarne le sofferenze. La creatività e la bellezza come strumenti terapeutici di supporto alle cure mediche. Dagli Stati Uniti – dove le prime esperienze risalgono agli anni Cinquanta – all’Europa, passando dalla cosiddetta “Art on Prescription” praticata nel Regno Unito fino al Canada: la mappa delle esperienze che dimostrano gli effetti positivi del binomio cultura e salute tocca varie latitudini e numerose sono le iniziative testate negli ultimi anni anche in Italia, a dimostrazione della crescente sensibilità al tema e della necessità di intervenire secondo una metodologia omogenea e un approccio strutturato e normato a livello centrale.
Proprio di metodologie applicate finora in Italia e all’estero e di prospettive future dell’arte come cura o sollievo si è parlato nel corso del convegno dal titolo “La prescrizione dell’arte che cura”, promosso e organizzato dal Sottosegretario alla Cultura Lucia Borgonzoni, che si è svolto questa mattina alla Sala della Crociera al Ministero della Cultura alla presenza di ospiti di alto profilo in rappresentanza del mondo della cultura, ma anche di quello medico-scientifico ed economico.

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05 Giugno 2025

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