La meglio gioventù di Marco Tullio Giordana trionfa a Cannes. 8 minuti di applausi ieri sera per questo film di 6 ore, seguito fino alla fine da un pubblico commosso, e in sala il 20 giugno.
Per il Corriere della Sera “Cannes ha scoperto un eccellente cast giovane; conferma di Luigi Lo Cascio, all’attacco le scoperte Alessio Boni, Maya Sansa, Jasmine Trinca, Fabrizio Gifuni, Sonia Bergamasco, mentre Adriana Asti è il tocco di classe”. Secondo il quotidiano diretto da Ferruccio De Bortoli si è trattato di “un altro trionfo made in Italy con spettatori e attori in piedi per 8 minuti in applausi e uniti dalla commozione”.
Il Messaggero scrive: “La notte scorsa abbiamo fatto un sogno lunghissimo in cui si mescolavano le storie che abbiamo vissuto e quelle che ci hanno raccontato i nostri amici o fratelli maggiori… merito degli sceneggiatori Rulli e Petraglia ma anche di un cast di attori così motivati e affiatati che rendono credibili tutte le licenze, le forzature narrative, gli espedienti da melò usati in questa macrostoria piena di sottostorie che ha il coraggio, oggi raro, di incardinare tutto su due figure negative: la brigatista Sonia Bergamasco e il poliziotto autodistruttivo”.
la Repubblica titola ‘Otto minuti di applausi al film tv sugli anni ‘60’: “Grande romanzo popolare molto avvincente, La meglio gioventù rispetta la storia, evita facilonerie politiche e gli ideologismi – scrive il quotidiano – sa essere fiction, è spesso molto commovente, arriva al presente senza giudizi o disillusioni, senza trasformare i ragazzi d’un tempo, pieni di ideali, come fa la cattiva informazione, in persone invecchiate nel cinismo, integrate nel benessere egoista oppure ancorate a vecchi miti stalinisti”.
Per La Stampa il film è stato “accolto con grande interesse dalla platea della rassegna Certain regard, tra proiezioni superaffollate, standing ovation, fiumi di interviste”.
Anche l’Unità parla di standing ovation per il film di Giordana: “Per Giorgio Gaber è la generazione che ‘ha perso’. Per Erri De Luca ‘era la parte migliore della gioventù di questo paese, dal dopoguerra in avanti: compresa quella che è andata alla malora col terrorismo e con l’eroina’. Per la maggiornaza, invece, è stata la generazione schiacciata tra i due estremi: il terrorismo e il ‘riflusso’. Ed è per questo che Stefano Rulli e Sandro Petraglia hanno voluto dare la loro lettura, della generazione del ’68, perché non si riconoscevano in quella ufficiale”.
“Pura poesia arriva dal ricordo del grande Fellini – scrive Il Tempo – e dalla storia tormentata ma a lieto fine del film di Marco Tullio Giordana”.
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