CANNES – Chiude in bellezza la Quinzaine des Réalisateurs, con un film che ha entusiasmato un pubblico di fan scatenati. Alla proiezione ufficiale di Les Géants, dell’attore-regista belga Bouli Lanners, la pellicola è stata accolta da cori da stadio e applausi infiniti. Il che avrà fatto molto felice il regista, che giusto ieri compiva 46 anni.
Il suo film – che vinto i premi SACD e CICAE – è la tragicomica avventura estiva di tre ragazzini (Zacharie Chasseriaud, Martin Nissen e Paul Bartel) abbandonati a loro stessi da genitori distratti. Sono ingenui ma pieni di iniziativa, e così decidono di affittare la casa in campagna di due di loro a uno spacciatore, che la userà come serra per coltivare marjuana. Peccato che questo preveda che lascino la villa, e che quindi si ritrovino senza un luogo dove stare in balìa dei personaggi più strani e dei pericoli più vari. Toccante e divertente, come nello stile del regista di Eldorado, Les Géants è un romanzo di formazione che somiglia a una favola moderna e attuale. “In un racconto popolare – dice Bouli Lanners – i bambini sono spesso sperduti in fondo al bosco e il più delle volte succede quando i genitori non ci sono, come ne Les Géants. Dare al film la forma di una favola mi permetteva di affrontare i temi dell’assenza dei genitori e la mancanza di affetto in modo trasversale. E di raccontare in maniera diversa la storia di un’amicizia più forte di tutto”. In modo diverso, cioè attraverso i volti di tre ragazzini più che talentuosi e un umorismo dolce e feroce, che “instilla un po’ di leggerezza, fa tirare il fiato. L’umorismo è necessario, ne ho bisogno a partire dalla scrittura. E’ sempre più facile parlare di cose commoventi o gravi attraverso il filtro della risata”, conclude Lanners, che sta già lavorando al suo quarto film, dal titolo Tenderville.
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La redazione va in vacanza per qualche giorno. Riprenderemo ad aggiornare a partire dal 2 gennaio. Auguriamo un felice 2018 a tutti i nostri lettori.
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