“La dolce vita” tra Roma e Cannes

C’era anche il presidente della Scuola nazionale di cinema, Francesco Alberoni, alla presentazione in anteprima del libro fotografico La dolce vita – scandalo a Roma, Palma d’oro a Cannes, curato da Arnaldo Colasanti e Claudio Siniscalchi. L’iniziativa, promossa dal Ministero dei beni culturali insieme a SNC, Cinecittà Holding e Cinema Forever, ha avuto luogo alla Sala Trevi di Roma e sarà riprosta sulla Croisette il 20 maggio, in occasione dell’omaggio francese a Federico Fellini. Tra i presenti il direttore generale per il cinema, Gianni Profita, contento per “l’iniziativa editoriale” che ha segnato un ulteriore passo nella collaborazione fra le varie istituzioni. Tra gli interventi quello di Tullio Kezich, che ha ricordato l’unicità creativa de La dolce vita rispetto agli altri film realizzati da Federico Fellini: “Federico in quel momento era totalmente immerso nel gioco creativo, il cineasta si è consumato tutto in quel film, opera culmine di una vita artistica intera”. Mentre per Alberoni, La dolce vita ha indicato il cambiamento dell’atteggiamento etico nella società italiana. “Paradossalmente – ha detto il sociologo – il divismo televisivo delle veline odierne è più vicino al divismo della Ekberg che a quello tratteggiato da film come Via col vento“.