Kim alla Quinzaine. Piacerà ai Dardenne?


K. Rossi Stuart allo spazio italiacannes06Si intitola Along the ridge (più o meno “sul cornicione”) il film di Kim Rossi Stuart che passa domani alla Quinzaine. E che sta già movimentando il Marché: venduto in Francia, dove sarà distribuito dalla MK2, è a buon punto con Giappone e Sudamerica, come annuncia Adriana Chiesa.

L’attore e regista è molto contento ma anche sereno, cerca di non esagerare con le aspettative e di godersi questo bel momento. E’ contento anche per il cinema italiano nel suo complesso, per l’immagine positiva e per la capacità dei registi di parlare di cose importanti, urgenti. “Era dagli anni ’70 che non eravamo così fecondi e qui mi sento veramente in ottima compagnia, con Moretti, Bellocchio e Sorrentino”. In Italia Anche libero va bene è andato benissimo. Applaudito dalla critica, che ha salutato la nascita di un nuovo autore, e dal pubblico, che ai dibattiti dopo le proiezioni si ferma a discutere commosso, coinvolto, a volte persino turbato.

Sulla Croisette Kim era già stato, nel ’94, come attore per Senza pelle di Alessandro D’Alatri. Sono passati più di dieci anni, dunque. E lui è cresciuto tantissimo, al punto da realizzare un sogno di sempre come quello della regia. Continuerà ora con due carriere parallele: come regista gli piacerebbe occuparsi di un altro argomento che gli sta a cuore, l’amicizia. Come attore sarà protagonista del film diretto da Riccardo Milani sulla vita di Luca Floris, il jazzista italiano morto suicida nel ’95, a poco meno di quarant’anni, dopo aver lavorato con nomi del calibro di Lee Konitz e Chet Baker. Walter Veltroni l’ha raccontato in un libro, Il disco del mondo. I produttori saranno gli stessi di Anche libero va bene: la Palomar di Carlo Degli Esposti e Rai Cinema.

Alla proiezione di domani prenderanno parte anche loro, insieme a Barbora Bobulova e Alessandro Morace, il timido e schivo dodicenne che è veramente l’anima di questa storia di crescita in condizioni non facili che potrebbe piacere ai presidenti della giuria della Caméra d’or, i fratelli Dardenne. Due autori molto amati da Rossi Stuart che considera La promessa uno dei suoi film preferiti. “La mia scommessa – spiega il neo-regista – era raccontare il flusso di pensieri che è la realtà interiore di questo bambino”. Ma non nasconde un desiderio più intimo, quello di tornare a guardare la sua infanzia: i genitori separati e quelle liti familiari che lasciano il segno. Barbora Bobulova, appena sbarcata all’aeroporto di Nizza, sa che il suo è un personaggio ingrato. “In Italia una madre che abbandona la famiglia turba moltissimo. Eppure ci sono tante donne così, ma nessuno ne parla, siamo abituati piuttosto alle famiglie perfette della pubblicità. Kim ha avuto veramente coraggio a far vedere una realtà di questo tipo”.
Ancora nella top ten con 400mila euro d’incasso, Anche libero va bene è atteso a fine mese a New York per la rassegna Open Roads e poi forse a San Pietroburgo.

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19 Maggio 2006

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