La spettacolare mostra Karl Marx und der Kapitalismus è visitabile fino al 21 agosto al Deutsches Historisches Museum di Berlino. I curatori Raphael Gross, Jürgen Herres e Sabine Kritter scrivono: “Nel XIX secolo la industrializzazione ha provocato enormi sconvolgimenti economici, sociali e culturali. Karl Marx è stato tra i massimi critici della volatilità della ‘modernità’ e del capitalismo. Come filosofo, giornalista, economista e attivista politico, mirava a rendere comprensibili e malleabili le nuove dinamiche sociali. Marx è diventato uno degli uomini più influenti del suo tempo grazie ad un corpus di opere assai discusse e ancor oggi diffuse in tutto il mondo”.
Anche se Karl Marx è scomparso dodici anni prima che i fratelli Lumière inventassero ufficialmente il cinema, la nuova tecnologia espressiva viene sperimentata per la prima volta di fronte ai cancelli della piccola fabbrica di Lione gestita dai due inventori, proprio al momento dell’uscita dal lavoro delle maestranze ‘sfruttate dai padroni’: La sortie des usines Lumière (1895).
La mostra berlinese espone telai, cucitrici, ruote dentate e altri moloch meccanici che per Marx significavano da un lato la schiavitù della classe operaia – la quale in media lavorava 16 ore al giorno -, e dall’altro dei possibili strumenti di liberazione di massa dopo lo sperabile avvento del comunismo. L’ascesa alla popolarità del giovane Marx viene documentata dalle pubblicazioni internazionali che riproducono la sua icona barbuta. Ripresa nel XX così come nel XXI secolo in infinite varianti. Anche il suo ruolo di anticipatore dell’ecologismo viene sottolineato dai curatori tramite citazioni e immagini ad hoc.
Nel catalogo della mostra pubblicato dallo stesso Museo, Christina Morina studia uno dei tanti film che il personaggio storico ha ispirato: Il giovane Karl Marx di Raoul Peck, presentato alla Berlinale 2017 e acquisito da Netflix. Moltissimi altri cineasti hanno fatto di Marx la propria musa, esplicita o implicita, da Charlie Chaplin a Joris Ivens, Jean-Luc Godard, Dušan Makavejev, Carlo Lizzani, Gillo Pontecorvo, Francesco Maselli, Bernardo Bertolucci, Ken Loach.
Sergej Ėjzenštejn nel 1927 tenta di varare in Unione Sovietica un film epico tratto da Das Kapital, il trattato di economia politica pubblicato da Marx mezzo secolo prima. Riprenderà in mano lo stesso progetto il noto cineasta tedesco Alexander Kluge con il film-fiume Nachrichten aus der ideologischen Antike (2008). Nella Repubblica Democratica Tedesca il regista Helmut Dziuba dirige Mohr und die Raben von London (1969), un film per ragazzi nel quale rievoca un episodio di militantismo del giovane Marx. Nel 2010 Jason Barker con Marx Reloaded tenta di analizzare la complessa crisi finanziaria attualizzando gli strumenti ideologici lasciati in eredità dal teorico tedesco.
Mario Adorf, un veterano del cinema teutonico, interpreta nel 2018 il personaggio del protagonista nel controverso film tv Karl Marx – Der deutsche Prophet di Christian Twente. Susanna Nicchiarelli in Miss Marx, presentato alla Mostra di Venezia 2020, si concentra dal canto suo su Eleanor Marx, la figlia più giovane di Karl che tenta di portare avanti gli sforzi rivoluzionari paterni. In Marx può aspettare (2021) Marco Bellocchio rimette radicalmente in discussione il proprio credo giovanile.
Familiari, colleghi e compagni di Karl Marx lo accompagnano passo passo nel percorso della calorosa esposizione. Dalle finestre del Museo si può ammirare l’attigua Humboldt Universität prussiana ove Marx aveva studiato.
Dal 13 novembre al 15 dicembre 2024 al Museo Nazionale del Cinema, sulla cancellata storica della Mole, la mostra sulla Torino di fine anni ’70. Il 42mo Torino Film Festival ospiterà anche la proiezione ufficiale di Ragazzi di stadio nella sezione Zibaldone
La mostra fotografica a cura di Daniele Luxardo verrà presentata il 14 novembre all’Istituto Italiano di Cultura della capitale spagnola, con 60 fotografie in bianco e nero e a colori
Immagini dall'evento a cui hanno preso parte Elettra Marconi, il Sottosegretario alla Cultura Lucia Borgonzoni, la Presidente di Cinecittà Chiara Sbarigia e il Ministro della Cultura Alessandro Giuli
Alla Casa del Cinema di Roma fino al 1° dicembre la mostra delle foto di scena del fotografo Claudio Iannone sul set di Paola Cortellesi