Julie & Julia, una storia a due fuochi

Torna la rubrica In the Mood for Food con il film di Nora Ephron del 2009 che vanta una Meryl Streep in stato di grazia


“Tu sei il burro del mio pane… e il respiro della mia vita.” parola di Julia Child. C’è qualcosa di profondamente consolatorio in un piatto cucinato con dedizione. Julie & Julia, scritto e diretto da Nora Ephron, è la celebrazione gentile e luminosa di questo gesto quotidiano che, a volte, diventa arte. Basato sulle memorie della cuoca americana Julia Child (My Life in France) e sul blog di Julie Powell (Julie & Julia: 365 Days, 524 Recipes, 1 Tiny Apartment Kitchen), il film intreccia le vite di due donne separate da decenni, ma unite dal desiderio di reinventarsi tra pentole, burro e amore.

Una storia a due fuochi

Il film si muove tra la Parigi del dopoguerra e la New York dei primi anni Duemila. Da un lato Julia Child, interpretata da una Meryl Streep in stato di grazia, che con voce squillante e gestualità teatrale trasforma ogni gesto culinario in un inno alla vita. Dall’altro Julie Powell, interpretata con dolce esitazione da Amy Adams, che cerca un senso in una routine soffocante, lanciandosi nell’impresa titanica di cucinare tutte le ricette del celebre Mastering the Art of French Cooking in un anno.

Il risultato? Un racconto parallelo in cui la forza magnetica della Child rischia di oscurare l’altra metà del film. Ogni volta che Streep è in scena, il mondo si fa più colorato, più profondo, più affamato. C’è ironia, c’è entusiasmo, c’è un’energia contagiosa che rende Julia Child una figura quasi mitologica, capace di trasformare la cucina in palcoscenico e la burrosità della vita in manifesto esistenziale. È quando la macchina da presa torna a Julie che il tono si fa più flebile, più domestico, meno acceso. Non per demerito dell’attrice, quanto per l’inevitabile confronto con un personaggio che trabocca carisma.

Una commedia sentimentale a fuoco lento

Ephron firma una regia vellutata, fatta di dettagli saporiti e tinte pastello. Non cerca lo scandalo, non insegue la svolta drammatica, ma costruisce con pazienza un film che è più una coccola che una sfida. La cinepresa indugia sui taglieri, sulle casseruole, sulle mani che impastano. L’uso del cibo non è mero sfondo: è il motore emotivo, la materia viva con cui le protagoniste scolpiscono sé stesse. In un mondo che corre, cucinare diventa atto di resistenza, di consapevolezza, di cura.

Il film è, in fondo, anche un atto d’amore verso la scrittura: Julie “blogga”, Julia scrive lettere e appunti. Cibo e parole si mescolano con la stessa cura di una salsa ben riuscita. Il racconto di Julia in particolare resta magnetico, sollevato dalla comicità sincera di Streep e dalla complicità incantevole con Stanley Tucci, perfetto nel ruolo del marito Paul. La loro intimità affettuosa, rispettosa, è un balsamo raro sul grande schermo.

Un soufflé che regge (quasi) fino alla fine

Qualcuno ha criticato Julie & Julia per la sua mancanza di mordente, per la narrazione che scivola via senza mai affondare. È vero, forse: il film non pretende di analizzare profondamente l’identità femminile o l’ossessione per la realizzazione personale. Ma pretende, e riesce, a restituire il piacere della scoperta, dell’imperfezione, della passione. E non è poco.

C’è una leggerezza consapevole, un’aria da “film della domenica”, nel senso più nobile del termine. Julie & Julia non insegna ricette: celebra lo slancio, la costanza, la fame – non solo di cibo, ma di scopo. E lo fa con grazia, anche quando indugia un po’ troppo nella zuccherosità.

Curiosità a fine pasto

Meryl Streep, alta 1 metro e 68, recita nei panni della Julia Child reale che era alta 1 metro e 88. Per restituire l’effetto, Nora Ephron ha usato mobili di scena di dimensioni ridotte e angoli di ripresa molto studiati.

Il blog di Julie Powell, che ha ispirato il film, esiste davvero e fu un fenomeno virale prima ancora che la parola “virale” esistesse in senso digitale.

Julia Child, nella realtà, non fu mai una fan del progetto di Julie: trovava l’idea poco rispettosa della complessità della cucina francese.

Il film è stato candidato a vari premi, ma non all’Oscar per Meryl Streep, nonostante le critiche entusiaste. Un’ingiustizia che i fan ancora non digeriscono.

Le sequenze culinarie furono girate con cibo vero, cucinato sul momento: ogni piatto doveva risultare visivamente perfetto e cinematograficamente appetitoso.

Concludendo, Julie & Julia è come una crème brûlée: leggera in superficie, solida alla base, dolce senza eccessi. E se dopo la visione vi verrà voglia di montare a neve degli albumi, non sarete i soli. Bon appétit!

autore
08 Giugno 2025

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