Il franchise di James Bond è entrato sotto il “controllo creativo” di Amazon Mgm Studios, un cambiamento storico per un brand multimiliardario che ha fatto la storia del cinema e non solo. La casa di produzione e distribuzione cinematografica di proprietà del colosso americano fondato da Jeff Bezos segna così un nuovo passo nel suo piano di espansione nel mondo dell’entertainment, dove è attiva ormai da anni producendo e distribuendo nelle sale e sulla piattaforma Amazon Prime Video film, documentari e serie tv.
A fare un passo indietro nella complessa e sofferta trattativa per il controllo del marchio legato a 007, sono stati gli eredi dell’italo-americano Albert Broccoli, che negli anni Sessanta portò i romanzi di Ian Fleming sul grande schermo. I produttori Barbara Broccoli e il fratellastro Michael Wilson, con la loro società Eon productions fondata a Londra nel 1961, “rimarranno come comproprietari” in una nuova joint venture, si legge in un comunicato, senza però più prendere le decisioni che contano. In base all’accordo annunciato oggi, sarà infatti Amazon a decidere chi sostituirà Daniel Craig nei panni di 007, dopo che sono passati ben quattro anni dall’ultimo film della saga, No Time to Die. “Barbara e io siamo d’accordo, è tempo che il nostro partner di fiducia, Amazon Mgm Studios, guidi James Bond nel futuro”, hanno dichiarato i rappresentanti della dinastia Broccoli.
Anche Daniel Craig ha commentato la vicenda in esclusiva a “Variety: “Il mio rispetto, la mia ammirazione e il mio amore per Barbara e Michael rimangono costanti e immutati – ha dichiarato il celebre attore britannico – Auguro a Michael una pensione lunga, rilassante (e meritata) e qualunque impresa Barbara intraprenderà, so che sarà spettacolare e spero di poterne far parte”.
Amazon ha interessi finanziari in James Bond fin dal 2022, quando pagò 8,5 miliardi di dollari per il vasto catalogo di Mgm in un accordo che includeva i diritti per la distribuzione di tutti i film sulla spia al servizio di sua maestà. Da ora in poi ne deciderà il futuro creativo, destinato a passare non solo dall’atteso nuovo film per il grande schermo ma anche da produzioni spin-off per il mercato dello streaming. (C.DA)
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