In forte crescita le sale di qualità

A sorpresa è Giovanni Veronesi il testimonial di Schermi di qualità , l’iniziativa di sostegno alla programmazione di cinema italiano ed europeo nelle sale che compie un anno e lancia un primo bilancio. Positivo, perché le sale che aderiscono al circuito hanno raccolto quasi la metà del pubblico italiano, per l’esattezza un 40%. 818 schermi, di cui 545 d’essai, 78 della comunità (ex parrocchiali) e 195 industriali, hanno usufruito dei fondi stanziati dal ministero dei Beni Culturali, pari a 3 milioni di euro. A rendere pubblici i dati le associazioni di categoria coinvolte (Agis, Anec, Fice, Acec), la Siae che li ha elaborati e ne garantisce la correttezza e ovviamente la DG Cinema. In particolare Gaetano Blandini ha confermato l’impegno del ministro Rutelli anche per il 2007/2008. Il bando scade il 30 aprile prossimo ed è possibile ottenere informazioni sul sito Blandini ha anche ricordato come Schermi di qualità nasca sulla scia di Centocittà, progetto ideato da Pupi Avati e Lionelli Cerri.

Meno rassicurante il dato geografico, che delinea una sorta di questione meridionale dell’esercizio. Hanno partecipato 336 sale al Nord, 190 al Centro e solo 147 al Sud e Isole (con l’esclusione del Molise). Nei 608 schermi monitorati da Cinetel, ci sono stati 6.664.555 spettatori per i film di qualità, mentre considerando il totale degli schermi sul territorio nazionale (3.000) gli spettatori del cinema italiano ed europeo sono stati 15 milioni 791 mila. Tra i dieci film più visti dell’anno scorso troviamo Volver, Il Caimano, Nuovomondo, Scoop, La sconosciuta, Il regista di matrimoni, La stella che non c’è, The Queen, Il vento cheaccarezza l’erba, Le rose del deserto. Su 204 film proiettati nel periodo aprile 2006-marzo 2007, Volver ha raccolto 513 mila spettatori nel circuito di qualità, al secondo posto Saturno contro, con 349 mila spettatori, al terzo Il Caimano, con 324 mila. Per Paolo Protti (Anec): “Il sistema favorisce una logica di programmazione costante e non occasionale perché il contributo viene erogato solo alle sale che raggiungono un impegno di giornate di programmazione lavorando sulle teniture”. Mentre Veronesi ha aderito con piacere perché non è una cosa settaria. “Anche Manuale d’amore, pur essendo un film commerciale, rientra nell’iniziativa e questo serve a trainare i film che ne hanno più bisogno con il sistema dei capicordata, come fanno le major. È un’iniziativa molto intelligente che cerca di mettere insieme qualità con quantità”. La nozione di film di qualità è infatti molto estesa, includendo oltre a quelli dichiarati d’essai dal ministero, quelli selezionati ai festival o che ottengono premi e nomination ai Nastri o ai David.