In memoria di me di Saverio Costanzo è il film italiano in concorso alla 57/a Berlinale. Interpretato da Hristo Jivkov e ispirato al romanzo “Il gesuita perfetto” di Furio Monicelli (Mondadori) il film racconta l’ingresso in noviziato di un giovane intellettuale senza vocazione. Prodotto da Mario Gianani come il precedente lavoro di Saverio Costanzo Private, e da Anne-Dominique Toussaint per Les Films des Tournelles, sarà distribuito in Italia da Medusa. Il regista, Pardo d’oro a Locarno 2004 con Private, ha immaginato all’interno della Fondazione Cini di Venezia uno spazio governato dall’esercizio della perfezione e dalla regola del silenzio, un universo rigoroso abitato da uomini in tonaca nera. “Il dialogo con l’autore – ha spiegato Costanzo a CinecittàNews – mi ha aiutato a chiarire alcuni punti oscuri. Nella mia sceneggiatura ci sono molti cambiamenti ma l’essenza del romanzo è intatta. Rifletto sulla perdita della libertà che permette di non scegliere. La paura del mondo spinge il protagonista a rinunciare alla libertà fisica e morale. Ma la religione – prosegue il cineasta – è un pretesto per raccontare una storia laica. Non ci sono riferimenti all’ordine di Ignazio di Loyola, c’è una comunità chiusa, metafora del mondo, dove si riproducono dinamiche di potere e competizione, dove s’apprende un’autodisciplina radicale e tutti osservano tutti. Nessuno impone di restare, ma fuggire richiede grande coraggio. Ho aggiunto un pizzico di thriller ed eliminato l’amore omosessuale per puntare ad una relazione tra due uomini che ricorda quella del Compagno segreto di Joseph Conrad”. Unico personaggio femminile la madre del protagonista, mentre fra gli altri interpreti figurano Filippo Timi, nei panni dell’inquieto novizio Zanna, e Marco Baliani, il Padre Maestro.
“Sono molto emozionato e desidero ringraziare il direttore Kosslick e tutta la commissione per aver destinato il film al concorso della Berlinale”, ha commentato il regista alla notizia. L’amministratore delegato e vice presidente di Medusa, Giampaolo Letta, e il produttore Mario Gianani hanno sottolineato come sia “molto gratificante anche per chi produce affrontare il concorso di un festival tanto importante con un autore come Costanzo, così giovane ma già conosciuto in campo internazionale, e un film straordinario come il suo”.
“La presenza di Saverio Costanzo nel concorso della Berlinale è la conferma del talento e del lavoro di un giovane autore molto amato fin dai tempi del suo Pardo d’oro a Locarno”, ha commentato la presidente di Filmitalia, Irene Bignardi, ex direttore del festival ticinese.
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