Il ministro Giuli a Cinecittà. Cacciamani: “Raggiunti gli obiettivi PNRR 2025”

"Sono orgogliosa di poter annunciare a meno di un anno dall’inizio del mio mandato il raggiungimento di tutti i target del PNRR di Cinecittà per giugno 2025, e addirittura prevedere di terminare tutte le opere del Progetto prima della scadenza prefissata di giugno 2026", così l'ad di Cinecittà Manuela Cacciamani


“Sono orgogliosa di poter annunciare a meno di un anno dall’inizio del mio mandato il raggiungimento di tutti i target del PNRR di Cinecittà per giugno 2025, e addirittura prevedere di terminare tutte le opere del Progetto prima della scadenza prefissata di giugno 2026. Un lavoro di gruppo enorme, portato avanti con tutta la squadra di Cinecittà, che coincide con un momento di splendore per gli Studi, con il ritorno di produzioni importanti e prestigiose sia italiane che internazionali. Cinecittà è finalmente pronta ad accoglierle nel modo più adeguato, moderno, efficiente e competitivo, lungo tutta la filiera produttiva: dalla presentazione di un progetto fino al film, la serie, il documentario, lo spot finito”. Così l’ad di Cinecittà Manuela Cacciamani in occasione della visita istituzionale del Ministro Alessandro Giuli a Via Tuscolana 1055.

A bordo delle caratteristiche “macchinine” bianche usate per spostarsi anche dalle 344 persone che ogni giorno aprono i cancelli per proteggere un’industria che parla al mondo –  il Capitale umano molto caro all’Amministratore Delegato Cacciamani –  un gruppo di giornalisti e reporter sono accompagnati a scoprire le novità degli Studios. Cacciamani mostra i nuovi teatri ancora in costruzione, le aree dove sorgeranno il nuovo ristorante – con area dedicata ai VIP –  e una nuova piscina di 2.000 metri quadri, oltre a un nuovo set all’aperto nell’area backlot per rassegne ed eventi. Fiore all’occhiello il Teatro 25, uno dei più grandi d’Europa, e il 22, dove siamo i primi a mettere piede dopo Mel Gibson – è ancora in parte un cantiere – che lo occuperà grossomodo fino ad aprile del prossimo anno, per le riprese di The Resurrection of the Christ.

“Gibson – chiarisce Cacciamani con orgoglio – lo abbiamo ‘strappato’ a Malta. Quando abbiamo capito che avevamo una chance con lui abbiamo raddoppiato i ritmi di lavoro per ultimarlo in tempo. Un lavoro enorme, svolto anche di notte. Il teatro è dotato di una parete mobile che ci consente di modularlo anche in funzione delle esigenze, in questo modo potrebbe ospitare anche due produzioni contemporaneamente, una più piccola e una più grande.  E’ attrezzato per poter supportare anche carichi sospesi importanti in termini di fotografia e luci”.

Ma Gibson non è certo il solo ad aver bussato alle porte di via Tuscolana 1055. Ridley Scott, Marion Cotillard, Ficarra e Picone e anche Martin Scorsese, produttore esecutivo di una serie in lavorazione, si sono rivolti agli Studios sul Tevere. “Quando sono arrivata, il 17 luglio dello scorso anno, ho trovato una situazione difficile, conti in rosso e teatri vuoti. Abbiamo messo in atto misure di risparmio e internalizzato il lavoro ed è stata fatta un’intensa attività commerciale: i risultati li stiamo vedendo”. A pieno regime anche il Cinefonico, il Laboratorio di Sviluppo e Stampa  e il Restauro che ha consentito di recente di portare i film di Monica Vitti a New York.

“Cinecittà – aggiunge Cacciamani – si regge su tre gambe. Una è l’offerta dei teatri di posa e dei servizi con la capacità artistica delle nostre maestranze; l’altra sono i benefici fiscali e il tax credit internazionale estremamente competitivo. Il fatto che questi investimenti vengano utilizzati da qualcuno che è in malafede non può contaminare il lavoro eccellente dei produttori esecutivi e infatti proprio la loro capacità è la terza gamba. Ma a questo punto faccio un appello da amministratore delegato: se facciamo rimbalzare sui tavoli internazionali che utilizzare il tax credit in Italia significa avere dei problemi rischiamo di allontanare potenziali investitori”.

I due nuovi teatri, il 22 e il 25, ora fanno concorrenza allo storico Teatro 5 sempre molto richiesto. “E’ più vecchio, sta per compiere 90 anni nel 2027 – racconta Cacciamani – ma molti lo hanno ancora nel cuore, tanti registi ce lo chiedono per poter dire che hanno girato nel teatro di Fellini. Il brand di Cinecittà in questo senso è ancora fortissimo, tutti sanno cos’è Cinecittà, anche se da qualche parte nel mondo pronunciano male il suo nome, tuttavia siamo noti ovunque”.

La visita si sofferma anche sul set dell’Antica Roma, occupato fino a settembre del 2026 e molto richiesto, per un’altra foto di rito. Poi si entra nel Teatro 18 con lo Smart Stage, dotato di una pedana rotante. Tra le novità in arrivo una sala cinematografica da 550 posti, tecnologicamente avanzata, pensata per ospitare anteprime, proiezioni-evento e kermesse; un nuovo set permanente all’aperto, nell’area backlot, per grandi eventi. La visita si chiude con il taglio del nastro al Teatro 19, demolito e ricostruito. Ed è qui che la stampa può porre alle istituzioni le sue domande.

Per il ministro Giuli questo è un momento magico che conferma la magia di Cinecittà. “Si vede nascere un mondo nel mondo. Il Mic e Cinecittà realizzano insieme un grandissimo progetto con i finanziamenti del PNRR e lo fanno nei tempi stabiliti con una prospettiva, dando lavoro, sviluppo, crescita, reputazione a Cinecittà”. Quanto alla presidenza di Cinecittà, dopo le dimissioni di Chiara Sbarigia, aggiunge: “Non sta a me nominare il nuovo presidente. Presto si prenderanno le decisioni in merito, ora godiamoci questa festa”.

Su Sbarigia aggiunge il Sottosegretario Lucia Borgonzoni: “Il festival della fiction in Romagna è andato incredibilmente bene e tantissimi vogliono collaborare con questo evento internazionale, Chiara Sbarigia vuole dedicarsi alla Fondazione che è già nata insieme all’Agis”.

Infine Manuela Cacciamani: “Con la dottoressa Sbarigia abbiamo condiviso un anno di lavoro. Mi dispiace che non possiamo continuare questo percorso insieme che è stato innegabilmente fruttuoso, ma sono contenta delle sue iniziative”.

Ed ecco alcuni dati sui lavori completati al 30 giugno 2025: la ricostruzione del Teatro 7, la demolizione e ricostruzione del Teatro 19, la ristrutturazione dei Teatri 20 e 21, in corso la costruzione del Teatro 22 (che diverrà insieme al nuovo Teatro 25 il più grande degli Studi, e uno dei più grandi d’Europa) e dei Teatri 23, 24, 25 e 26. Si tratta di un complesso di interventi edili, tecnologici, tecnici e di ammodernamento che porterà nel 2026, alla vigilia del 90° anniversario, ad accrescere la capacità produttiva del 60%. Un successo reso possibile grazie al Ministero della Cultura e al supporto fondamentale dell’Unità di Missione per il PNRR del MiC.

Il Progetto Cinecittà del PNRR per lo Sviluppo dell’industria cinematografica prevede l’erogazione di fondi comunitari per un importo pari a 232 milioni di euro per migliorare la competitività del settore cinematografico e audiovisivo italiano nel suo complesso. Di questi Cinecittà ha già impiegato un importo di 183 milioni, ed è in corso di formalizzazione l’impiego di 39 milioni. Risulta quindi già impegnato/in corso di formalizzazione un importo pari a quasi il 96% del budget totale, con la pubblicazione di tutte le gare, la firma dei contratti d’appalto, il completamento dei Teatri previsti per oggi e l’avanzamento in anticipo sulla chiusura dei lavori previsti alla scadenza del giugno 2026.

I lavori sui quattro Teatri completati prevedono interventi di ristrutturazione edilizia, il rifacimento e l’ammodernamento di tutti gli impianti tecnici, il miglioramento dell’efficienza energetica, termica, acustica, di illuminazione, e l’impianto di pannelli fotovoltaici. Il tutto per aumentare la competitività degli Studi e la migliore accoglienza per ogni tipologia di produzione.

Una dotazione che risulterà tanto più massiccia con il completamento dei cinque nuovi Teatri, che consoliderà non solo Cinecittà come il più importante centro produttivo audiovisivo del Paese, ma le farà fare un salto di qualità nella competizione con i maggiori studios del continente, e non solo.

Parallelamente si registra l’avanzamento significativo del Piano sulla conservazione e valorizzazione dell’Archivio Luce, uno dei fondi audiovisivi più importanti d’Europa, che mira alla totale digitalizzazione del patrimonio cinematografico (oltre 70.000 filmati dal 1924 a oggi), e alla cospicua digitalizzazione e catalogazione di quello fotografico, che va verso il raggiungimento del traguardo di 3 milioni di fotografie catalogate e digitalizzate. Un servizio fondamentale che garantirà conservazione, cura e fruizione per la collettività di un patrimonio di memoria e conoscenza unico consultabile gratuitamente per tutti.

 

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