Solo Settanni, “il fotografo col pennello”, poteva realizzare la sfida di una serie fotografica dedicata ai Tarocchi. A sostenerlo fu Franco Fontana, che una sera del maggio 1994 espose la sua convinzione all’amico e collega. Il giorno dopo, Settanni era all’opera. In tre mesi l’intero set di arcani maggiori e minori tratti dallo storico mazzo marsigliese era concluso. Questa summa dell’opera artistica di Settanni, che attraversa pittura, fotografia e teatro, torna a sfidare e incuriosire il pubblico grazie all’esposizione in programma dal 30 agosto al 26 novembre presso Le Stanze della Fotografia a Venezia. La mostra realizzata da Archivio Luce Cinecittà, che ha acquisito l’intero fondo fotografico di Settanni (oltre 60.000 immagini), in collaborazione con Fondazione Giorgio Cini e Marsilio Arte è stata presentata questa mattina a Venezia.
“I Tarocchi di Settanni contengono molto esoterismo, molti colori, il Caravaggio che tanto amava e la tradizione miniaturista tardo gotico-lombarda”, ha dichiarato durante la conferenza stampa la Presidente di Cinecittà Chiara Sbarigia, e aggiunge nel comunicato ufficiale della Mostra: “Ho scelto di proporre I Tarocchi di Settanni per una sede ideale come le Stanze della Fotografia, selezionando le immagini insieme a Maria Gabriella Macchiarulo, Paola Angelucci e Emiliano Guidi dell’Archivio Luce, perché lo ritengo un corpus altamente peculiare dell’opera di questo autore così eclettico e spettacolare. Vi si trova dentro la sua passione pittorica, il suo senso della scena, la sua curiosità e originalità compositiva. Un vero manifesto creativo, di un fotografo che non smette di sorprenderci e invitarci alla sua riscoperta”.
La mostra segue il processo creativo di Settanni, dall’idea alla realizzazione: affianco ai 22 Arcani maggiori e ai 16 minori il pubblico potrà scoprire gli schizzi preparatori, opere immaginifiche con cui Settanni visualizzò colori e forme dei suoi Tarocchi, e una selezione inedita di foto di backstage. La via artistica si fonde alla via dei Tarocchi in un percorso di simboli, ricerche e suggestioni.
La pittura degli studi preparatori arriva sul corpo di modelle, attrici (Marina Giulia Cavalli e Claudia Pandolfi) e dell’unico attore coinvolto (Mario Scaccia). L’Eremita, nona lamina degli arcani Maggiori, passa dall’oscurità da cui sembra riaffiorare assieme al fido bastone e si rivela in un bouquet di colori. Rosso, giallo, blu, verde: un’alleanza di toni che tornano in ogni tappa della via dei Tarocchi.
Grazie alla stampa su materiale ChromaLux, la Mostra a Le Stanze della Fotografia permette di unirsi a questo viaggio mistico e giocoso facendo brillare ogni colore e posa. L’effetto a specchio restituito allo sguardo dell’osservatore degli Arcani regala una danza di riflessi che riflette le fotografie tutte attorno, esattamente come vorrebbe la lettura classica del set di carte più rimaneggiato della tradizione occidentale. Allo stesso modo, tra arcani e figure simboliche specchiate, anche lo spettatore ritrova il proprio sguardo riflesso, atto finale di ogni lettura dei Tarocchi.
“L’acquisizione del fondo Settanni da parte dell’Archivio Luce va nella direzione del completamento di una linea editoriale che include sempre più la fotografia, seguendo sia i periodi storici, sia la traiettoria del genere, come nel caso dei Tarocchi dal carattere quasi pittorico”, dichiara il Direttore dell’Archivio Luce Enrico Bufalini, “un matrimonio che a noi piace molto”. I Tarocchi di rappresentano un intreccio inesauribile delle molte arti con cui Settanni seppe giocare, restando sempre tra serietà e leggerezza. La luce viva dell’Arcano del Sole sorride sorniona e scatena in chi la osserva istantanea gioia, ma bastano pochi passi più in là per scopre la tredicesima carta del set, la più temuta: morte. Per Settanni è puro buio, un corpo nero in cui si perde lo sguardo, ma la falce stretta con sicurezza brilla dei colori di tutte le carte, ennesimo gioco di pieni e vuoti con cui i Tarocchi del fotografo tornano a rimestare con simboli antichi.
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