Hollywood? Non è più quella di Aldrich


Ernest Borgnine, Keith Carradine e Adell Aldrich, la figlia del grande Bob, sono a Torino per rendere omaggio al regista di Che fine ha fatto Baby Jane? e Quella sporca dozzina, a cui il festival dedica una godibilissima retrospettiva. I due attori, entrambi con lontane origini italiane, hanno condiviso il set di un film, L’imperatore del Nord (1973), sfida a tre su un treno in corsa attraverso le grandi praterie dell’America, e hanno ricordato quell’esperienza con Aldrich. Per Keith Carradine, figlio di John, allora appena 22enne, è stata una grande occasione di uscire dal guscio. Sul set Lee Marvin lo chiamava “il pivello” ma lui osò alzare la mano, come a scuola, per contraddire il regista su un’inquadratura (campo e controcampo come se il vagone si muovesse in due direzioni opposte) e siccome aveva ragione gli diedero una barretta di Mars in premio. Per il già collaudato Ernest Borgnine (insieme avevano fatto diversi film, tra cui Piano… piano, dolce Carlotta), fu l’ennesimo incontro tra professionisti consacrati e smaliziati: “Aldrich mi diede una sola raccomandazione. Ricorda che lavori da trent’anni su questo treno, quindi quando corri non guardare mai a terra ma sempre davanti a te”. Mentre la figlia Adell, che ha lavorato a lungo con suo padre, lo ricorda come un uomo di grande integrità, anche se con qualche manierismo, che il suo paese non ha riconosciuto a sufficienza quando era ancora vivo. Piuttosto duro il suo giudizio sulla Hollywood contemporanea: “Oggi la produzione è in mano a giovani manager usciti dalle business school, sono ragazzi che non capiscono niente di cinema e che pensano solo a fare soldi”. Rincara la dose il quasi novantenne Borgnine, che ha lavorato recentemente anche in Italia accanto a Claudio Bisio, in La cura del gorilla: “Quando sono scomparsi i grandi studios, come Mgm e Columbia, e si sono affermati gli indipendenti è finita un’era. Oggi abbiamo attori molto bravi ma che non hanno l’opportunità di lavorare in buoni progetti. Sesso e violenza scorrono a fiumi perché servono a vendere i film”. Più misurato il giudizio di Carradine, l’uomo che per Bob Altman cantò “I’m easy”: “Si fanno ancora grandi film e se ne faranno sempre, nonostante il sistema”. Il suo ultimo impegno è stato accanto a Sissy Spacek in Lake City.

autore
12 Novembre 2006

Articoli

Una delle illustrazioni del progetto
Articoli

Argento Reloaded by Luca Musk

L'artista Luca Musk e Franco Bellomo presentano il progetto espositivo dedicato al Maestro del Brivido. Una collezione di illustrazioni d'atmosfera che fanno rivivere i set di Argento e la loro magia

Articoli

The Arch., quando gli architetti diventano oracoli

Il documentario d'esordio di Alessandra Stefani ci porta in un viaggio lungo i quattro continenti alla scoperta delle prospettive che ci offrono i più importanti architetti contemporanei per un mondo più sostenibile. In sala con Adler dal 27 al 29 settembre

Articoli

Buon 2018 ai lettori di CinecittàNews

La redazione va in vacanza per qualche giorno. Riprenderemo ad aggiornare a partire dal 2 gennaio. Auguriamo un felice 2018 a tutti i nostri lettori.

Articoli

Cattivissimo 3 sfiora i 15 milioni

E' ancora Cattivissimo 3 a guidare il box office per il terzo weekend, con 2.471.040 euro. Al 2° posto, con 1 mln 919mila euro, sfiorando i 6 mln totali, il kolossal di Christopher Nolan Dunkirk


Ultimi aggiornamenti