Gli italiani da Oscar nelle nomination 2025

Oltre a Isabella Rossellini, in lizza come Miglior Attrice Non Protagonista per il suo ruolo in Conclave di Edward Berger, tra le 8 nomination conquistate dal film – girato anche negli Studi di Cinecittà – troviamo quella per i Miglior Costumi, un riconoscimento che premia il lavoro dell’oreficeria fiorentina Bottega Orafa Paolo Penko, coinvolta nella realizzazione di ben 530 gioielli tra croci cardinalizie, anelli e gemelli da polso.

“Nel panorama cinematografico di quest’anno la scelta di candidare Conclave all’Oscar per i migliori costumi può sorprendere, perché tutti i protagonisti indossano divise ecclesiastiche – spiega Riccardo Penko –. Tuttavia, gli abiti, compresi quelli dei cardinali, sono abiti moderni, creati a mano a Cinecittà con stoffe pesanti e colori scuri, pensati come un prodotto fashion. Anche l’abito di Isabella Rossellini, suor Agnes nel film, pur restando credibile per il personaggio, si ispira allo stile di icone come Balenciaga e Dolce&Gabbana. Tutto è studiato nel minimo dettaglio, compresi gli occhiali e i gioielli, creati da noi anche per le comparse”.

La collaborazione con la costumista Lisy Christl (già nominata all’Oscar per i costumi di Anonymous di Roland Emmerich) è stata intensa: la sua visione ha guidato la creazione di gioielli che si integrassero alla perfezione con le vesti dei personaggi, accentuandone la profondità e l’importanza scenica. Non semplici accessori, dunque, ma veri strumenti narrativi, pensati per raccontare personalità e ruoli di ogni figura in scena.

Ma non finisce qui per gli italiani da Oscar. Altri due italiani  esultano per le nomination annunciate dall’Academy. Andrea Gavazzi, italiano di base a New York, ha festeggiato su Instagram con un “Ce l’abbiamo fatta!” quando ha scoperto che il cortometraggio A Lien, firmato dai fratelli Sam e David Cutler-Kreutz e da lui curato come direttore della fotografia, era entrato nella rosa dei finalisti. Il corto racconta il dramma di un appuntamento con l’ufficio immigrazione statunitense finito male per una coppia mista, lei americana e lui di origini latine in attesa di ottenere la Green Card. Ha collaborato a un film candidato nella sezione Live action shorts anche Fabrizio Mancinelli, abruzzese residente a Los Angeles, autore delle musiche di Anuja, un corto che porta sul grande schermo il dramma dei bambini lavoratori in India, narrato attraverso gli occhi dolci e delicati della giovanissima protagonista.