Giulio Beranek: “Gerri, l’ispettore rom alla ricerca delle proprie radici”

“Un poliziesco atipico”: così il regista Giuseppe Bonito descrive brevemente Gerri, la nuova serie crime in arrivo da lunedì 5 maggio in quattro prime serate su Rai 1. Prodotta da Cattleya – parte di ITV Studios – in collaborazione con Rai Fiction, la serie è stata adattata per lo schermo da Sofia Assirelli e Donatella Diamanti dai romanzi di Giorgia Lepore editi da Edizioni E/O. “Ha tutti gli ingredienti del crime: Gerri si trova a risolvere dei casi, ma l’indagine più importante che si trova a risolvere è quella che compie su se stesso. – commenta Bonito, che cura la regia di tutti gli episodi – Questo per me è stato il fattore più attrattivo”.

Giulio Beranek interpreta il carismatico protagonista: l’ispettore di polizia di origine rom Gregorio Esposito, per tutti Gerri. In bilico tra passato e presente, Gerri è un personaggio misterioso e affascinante. Occhi malinconici, giacca di pelle e sigaretta in bocca (rigorosamente l’ultima), ama le donne e da loro è amato, ma non è in grado di iniziare una vera e propria relazione perché lui “non è normale”. Principalmente, però, Gerri è un talentuosissimo investigatore, fiore all’occhiello della questura di Trani, in Puglia, che nel corso di questa prima stagione avrà a che fare con diversi casi e, allo stesso tempo, dovrà risolvere quello più importante: la verità sul suo passato. “Insieme a tutti i casi di puntata su cui lavora, la cosa bella è il caso su se stesso: la ricerca di sé e delle proprie radici, il posto da cui arriva. – dichiara Giulio Beranek – Gli serve per ricucirsi. Per andare avanti ha bisogno di sapere da dove viene”.

Fondamentale, nel suo percorso, diventa l’aiuto della viceispettrice Lea Coen, l’unica donna che sembra immune al suo fascino. “Lea entra nella sua vita in maniera imprevista e, inconsciamente, diventa subito curativa per Gerri. – continua l’attore – Gerri ha sempre avuto difficoltà a relazionarsi con il mondo femminile. Ho costruito il personaggio partendo dal bambino che era, Goran, perché Gerri è un eterno adolescente. La prima bastonata la prende da Lea: per la prima volta una donna sembra non farsene niente di lui. Non è la classica storia d’amore ed è bello lavorare su un rapporto non canonico”.

A interpretare Lea, troviamo Valentina Romani che descrive il rapporto tra i due protagonisti come “prettamente lavorativo”. “Sono due caratteri forti, che troveranno un incastro grazie a delle piccole porticine che si aprono vicendevolmente. – aggiunge l’attrice – Si ritroveranno a crescere insieme come persone e il loro diventerà un rapporto di grande complicità. Questa è una delle caratteristiche più belle: stare scomodi per conoscere se stessi e l’altro. Gerri e Lea hanno una profonda stima reciproca, anche se non se lo dicono”.

A dare unità a questo poliziesco pugliese, che fonde racconto giallistico e umorismo nel solco del modello di Montalbano, sono gli attori di contorno: Fabrizio Ferracane, Roberta Caronia, Irene Ferri, Lorenzo Adorni, Lorenzo Aloi, Cristina Pellegrino, Tony Laudadio, Cristina Cappelli, Carlotta Natoli e Massimo Wertmüller. “La cosa migliore che si possa fare in questi casi e rispettare la poetica e il tono del racconto. – afferma la sceneggiatrice Donatella Diamanti in riferimento all’adattamento dai romanzi – Una cosa importante per noi era, ad esempio, l’alto tasso di coralità, che non fa solo da sfondo al protagonista. Tutti i personaggi partecipano alla sua storia, con conflitti personali e partecipazione emotiva”.