Galan: stop al nuovo Palazzo del cinema


“Dopo due anni di assenza dal festival siamo lieti di ospitare nell’Italian Pavilion il nuovo ministro italiano della cultura, il giorno dopo la serata di inaugurazione tutta italiana con Bertolucci”. Il presidente di Cinecittà Luce Roberto Cicutto, insieme all’AD Luciano Sovena, fa gli onori di casa al neoministro Gancarlo Galan. “Faccio gli auguri a Moretti, il suo film è importante per l’intensa introspezione psicologica, e a Sorrentino di cui vedrò qui il film. E’ un buon anno per il nostro cinema e con orgoglio ho vissuto la serata di premiazione di Bernardo Bertolucci“.

E la dedica di Bertolucci? “Una dichiarazione intelligente. La capacità d’indignarsi fa parte dell’uomo con la U maiuscola, certo poi ci si indigna per cose diverse”.

 

Per Galan è la prima volta a Cannes. “L’impatto con il festival è forte, ma non lo vivo come un complesso d’inferiorità se penso alla Mostra di Venezia. Certo siamo in ritardo rispetto alla qualità dei servizi, dai prezzi degli alberghi alla mancanza di una sala per il mercato. E poi dobbiamo inventarci qualcosa per far vivere il Palazzo del Cinema anche dopo la Mostra”.

 

Ma il nuovo Palazzo del cinema a che punto è? “E’ messo male, malissimo. Spendere 20 milioni e trovare amianto è una cosa che m’indigna. Ne sono previsti altri 15 per eliminare l’amianto a fronte di un finanziamento di 120 milioni del progetto, ma io dirò stop a questa incompiuta. Certo occorre cautela, perché c’è un appalto assegnato e aziende che vi stanno lavorando. Ma non ho intenzione di continuare ad insistere per la costruzione del nuovo Palazzo del cinema, serve qualcosa di innovativo”.

 

E la recente polemica verso il Festival di Roma? “La Mostra di Venezia è il Festival italiano del cinema per eccellenza, quello di Roma, come mi hanno spiegato, è una Festa. Sono due realtà totalmente diverse, bisogna togliere qualsiasi dubbio che vi sia tra loro concorrenza”.

Nell’immediato il ministro intende proporre la creazione di una grande mediateca europea al prossimo incontro dei ministri europei. S’augura poi che il Parlamento formuli presto una nuova legge di sistema, estraendo il meglio dalle diverse proposte in campo; l’ultima realizzata da Urbani risale a 8 anni fa, “una buona legge”, ma il contesto è mutato.
Galan ricorda poi i 407 milioni del Fus recuperati, una parte dei quali destinata al cinema: “Presto dovrò rivedere insieme alle categorie i 5 decreti attuativi”. Il ministro ammette che è stato difficile dire no alle richieste del mondo della cultura, “c’è stata una capacità d’indignarsi fortissima. La straordinaria perorazione di Tullio Solenghi ai David di Donatello mi ha commosso”.
Bene infine il tax credit una misura di ispirazione liberale e soprattutto automatica, che andrebbe applicata ad altri settori.

Arrivano poi i complimenti a Cinecittà Luce per la sua attività di supporto alla distribuzione e produzione, “ma non si lasci tentare dal fare concorrenza ai produttori”.

E in chiusura a chi gli chiede quali film si porterebbe su un’isola deserta, risponde senza indugio: “I grandi western classici”.

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