Il nuovo ministro dei Beni culturali Giancarlo Galan ha annunciato in Senato il suo programma e lanciato “un piano rooseveltiano per la cultura”, chiedendo all’intellighenzia del Paese e a tutte le forze parlamentari di prestarsi al confronto e al dialogo. “Ciò che va fatto per la cultura in Italia o lo si fa tutti insieme o non riuscirà a farlo nessuno”, avverte.
Tra le priorità: investimento economico, con coinvolgimento maggiore dei privati, e il rilancio di Arcus, la S.p.A. del ministero, in condominio con le Infrastrutture, con molti più fondi: non più solo il 3% degli investimenti per le grandi opere ma “il 3% di tutti gli stanziamenti statali destinati ai lavori relativi a infrastrutture strategiche e a insediamenti produttivi”.
Il neo-ministro si sofferma su spettacolo e sul cinema, dice che “bisogna riformulare velocemente” i decreti tecnici, ora sospesi “relativi ai contributi percentuali su incassi, promozione, produzione, esercizio cinema tografico”.
Il ministro ha anche presieduto la Consulta dello spettacolo, illustrando le linee guida che ispireranno la sua azione di governo e proponendo la ripartizione del Fus per il 2011 ricordando che a tali risorse deve corrispondere un analogo sforzo nella riforma dei diversi settori dello spettacolo, anche valutando le varie proposte di legge al momento al vaglio del Parlamento. Per quanto concerne il cinema, Galan insiste sull’opportunità di procedere al più presto alla riformulazione dei meccanismi per l’assegnazione dei contributi percentuali sugli incassi, che meritano un profondo ripensamento, quelli alla promozione, quelli alla produzione e quelli all’esercizio cinematografico e ai premi di qualità. Per quanto riguarda le realtà nazionali afferenti al Fus cinema, dopo aver confermato la centralità della Mostra di Venezia, ha affermato che Cinecittà deve continuare nell’azione di razionalizzazione dei costi di funzionamento e focalizzare sempre più esclusivamente le proprie linee di intervento nella tutela e valorizzazione del patrimonio audiovisivo dell’istituto Luce, nella distribuzione di opere prime e seconde e nella promozione del cinema italiano all’estero. Il Centro Sperimentale di Cinematografia, infine, deve continuare a migliorare sotto il profilo dell’efficienza e dell’efficacia, sia nel settore della didattica che nella gestione della Cineteca Nazionale.
I membri della Consulta hanno approvato all’unanimità, come mai avvenuto nel recente passato, la proposta di ripartizione del Fus per il 2011 così articolata:
Fondazioni liriche
47%
191.576.700 €
Attività musicali
14,1%
57.473.010 €
Attività di danza
2,45%
9.986.445 €
Attività teatrali
16,19%
65.992.059 €
Attività circensi
1,54%
6.277.194 €
Attività cinematografiche
18,6%
75.815.460 €
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