‘Fuori’. Mario Martone: “Nessuno si salva senza l’immaginazione”

L’autore dell’unico titolo italiano in Concorso a Cannes 2025, film su uno spaccato di vita della scrittrice Goliarda Sapienza, presenta l’opera con Valeria Golino, Matilda De Angelis e Elodie. Al cinema dal 22 maggio


CANNES – Dentro e fuori, il carcere e la vita: Goliarda Sapienza – come raccontata da Mario Martone in Fuori, unico film italiano in Concorso a Cannes 2025 – sembra una donna in balia dell’esistenza, in questo racconto fatto di frammenti di vita, di momenti, di un vagare, come nei bar e tra i quartieri di Roma, da Piazza del Popolo all’Acqua Bullicante.

Martone, nell’incontro stampa con i giornalisti italiani, che precede la premiere ufficiale, racconta: “pensavamo di fare un biografico su Gogliarda Sapienza già cinque anni fa, con Valeria; quando ne abbiamo parlato i nostri produttori ci hanno detto che i diritti de L’Arte della Gioia erano stati appena presi proprio da lei, quindi l’incrocio è stato magico; con Ippolita (di Majo) abbiamo continuato il nostro viaggio e soprattutto l’ho seguita nel suo viaggio, quello di raccontare un’estate in cui nulla doveva veramente accadere ma tutto doveva essere”.

È il 1980 e siamo nella Capitale, la culla in cui Goliarda scrive, testardamente scrive, appassionatamente scrive: nel frattempo, è dietro le sbarre che conosce Roberta (Matilde De Angelis) e Barbara (Elodie).

La storia di Golino con Sapienza dura ormai da quarant’anni, lo dice la stessa attrice, che ricorda quando “a 18 anni c’è stato il primo incontro, lei era una signora all’epoca, più giovane di me adesso però: a me diciottenne sembrava una signora anziana, ma con la testa di ragazza, era molto curiosa di me, più curiosa lei di quanto lo fossi io. La incontrai 2-3 volte a settimana per un paio di mesi, perché il suo ex marito, Francesco Maselli, mi aveva portato a casa sua, la stessa casa dove – quarant’anni dopo – io arriverò interpretandola, quindi è chiaro che personalmente sia una cosa che mi tocca, dà un senso a quello che faccio. È stato come innamorarmi, fidanzarmi, sposarmi: siamo come una coppia di fatto, spero lei sia contenta”.

E Martone parla di “un realismo straordinario che scatena immaginazione:  ‘nessuno si salva da solo’ è una grande frase che non dobbiamo mai dimenticare, ma nessuno si salva senza l’immaginazione, cioè l’immaginazione è quello che in qualche modo ti restituisce a te stesso quando sei perso nella tua prigione del mondo”.

Ancora, Mario Martone, sulla messa in scena di Roma e degli Anni ’80 commenta di essere “sempre stato convinto che non siano solo ‘anni di piombo’ ma anche anni di utopia, libertà, sperimentazione artistica e umana: vedendone dolori e contraddizioni, Gogliarda aveva a che fare con tutto questo, e Roberta  consentiva di mettere all’orizzonte la politica”.

E per Matilde De Angelis, “Roberta è una persona che a un certo punto è quasi diventata anche un suo personaggio letterario: la cosa che mi ha emozionata è stata l’idea di interpretare Roberta attraverso gli occhi di Goliarda, occhi che si portavano dietro l’amore, la sensibilità, la dignità, il rispetto, la bellezza con cui lei la guardava, e poi sono stata guardata con quegli occhi da Valeria Golino, e prima ancora da Mario e da Ippolita. Per me, ad oggi, forse è il personaggio più bello che mi sia stato regalato, più forte”.

La compagna di viaggio di Gogliarda e Roberta ha preso corpo con Elodie, che della sua Barbara spiega di essersi “innamorata della sua dolcezza e della sua maternità anche nei rapporti di amicizia, è un po’ apprensiva. Loro tre sono state insieme dentro… e lì hanno vissuto un momento importante, per questo resteranno amiche per sempre, come che sta accadendo tra di noi. Volevo ringraziare tanto Mario Martone per avermi dato questa possibilità: raccontare una storia importante, perché i rapporti sono l’unica cosa che veramente dà un senso a tutto quello che poi costruiamo sopra; io sono veramente orgogliosa di poter essere qui, anche come sostegno, per festeggiare qualcosa di unico”.

La questione intorno all’esistenza di Goliarda Sapienza è l’amore, umano, artistico, come quello nutrito, sudato, mai allentato, per L’arte della gioia, suo scritto più famoso: “ho fatto di tutto, non riesco a farlo amare” dice lei nel film di quello che sarà poi il libro pubblicato postumo.

Il film di Mario Martone esce al cinema dal 22 maggio, con un’anteprima il 21 dal Teatro Ariston di Sanremo, in collegamento con altre 170 sale italiane.

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20 Maggio 2025

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