FANTAFESTIVAL 2003

Tra abissi psichici, epidemie trasmesse da scimpanzé, rivisitazioni del Faust, classici dell’horror italiano, si apre oggi a Roma la 23/a edizione del Fantafestival.
Nel menù due anteprime italiane: Il ronzio delle mosche di Dario D’Ambrosi, viaggio al centro dei turbamenti della mente sugli schermi da venerdì 30, e Tre punto sei di Nicola Rondolino, noir girato a San Salvario, nella Torino multietnica. Entrambi sono in corsa per il Melies d’Or contro Fausto 5.0 diretto dal trio Isidorio Ortis, Alex Ollé e Carlos Padrissa e sceneggiato da Fernando Leon de Aranoa, 28 giorni dopo… del regista di Trainspotting Danny Boyle e Paura.com di William Malone. Fuori concorso gli americani Jonathan Demme con The Truth about Charlie e Halloween Resurrection di Rick Rosenthal.
Giocano in casa i 3 cortometraggi Space Off di Tino Franco, vincitore del Nastro d’Argento, e due (inquietanti) titoli di Gabriele Albanesi: L’armadio e Le mummie.
Cuore dell’evento è la retrospettiva dedicata ai Bava, una dinastia che ha prodotto ben 4 generazioni di cineasti: da Eugenio, mago degli effetti speciali che esordì all’inizio del Novecento con la costruzione di un caminetto per un film Pathé, a Mario, artigiano allevato nella bottega di papà, autore di cult anni Sessanta e Settanta come La maschera del demonio, La ragazza che sapeva troppo, Terrore nello spazio. Da Lamberto, negli anni Ottanta regista di Demoni e, per la tv, Fantaghirò, al figlio Fabrizio, detto Roy, aiuto regista di Dario Argento, Guido Chiesa e Ligabue.
Ad accomunarli ai De Laurentiis, l’altra famiglia cinematografica protagonista, è Diabolik, vera icona del Festival a cui Mario Bava ha dedicato una pellicola prodotta da Dino, il patriarca. Proprio Diabolik, ovvero l’attore americano John Phillip Law sarà ospite d’onore della serata di gala in programma il 3 giugno, vigilia della chiusura, a Cinecittà. Ad accoglierlo, nella Sala Fellini, Dario Argento, Daria Nicolodi, Ursula Andress, Ferzan Ozpetek, Eva Grimaldi, Gianmarco Tognazzi e Terence Hill.