“Non ho voluto raccontare quello che un tossicodipendente fa, ma quello che è. Questo è soprattutto un film sull’amore e che vuole mettere in guardia da ogni dipendenza, dall’alcol, al fumo, al cibo”. Così il regista Francesco Antonio Castaldo (classe 1958) – ex assistente di Steno e una lunga esperienza maturata in regie televisive e pubblicità – che firma la sua opera prima, Il sesso aggiunto, in uscita il prossimo 29 aprile con la Iris. Il film, prodotto dallo stesso autore insieme a Giovanni Madonna per Madcast, è costato circa un milione e 400mila euro ed è stato realizzato in buona parte grazie all’utilizzo del tax credit.
Protagonista de Il sesso aggiunto è Alan/Giuseppe Zeno, un 30enne tossicodipendente la cui giornata è scandita dalla continua ricerca della dose di eroina e del denaro necessario per acquistarla. In questo inferno quotidiano si collocano i rapporti con gli altri: la complicità della madre/Cloris Brosca, gli scontri con il padre/Gigi Savoia che lo avrebbe voluto calciatore professionista, l’affetto verso il fratello più piccolo, l’amicizia con la fidanzata di un tempo e ora ex tossica Nancy/Myriam Catania, e la storia d’amore con l’attuale ragazza, Laura/Valentina D’Agostino, come lui ‘a ruota’ dell’eroina.
La via d’uscita sembra impossibile, ma Alan lentamente ritrova se stesso, compiendo una sorta di percorso di autoanalisi. “Alan riesce a convivere con quel dio che è in ciascuno di noi, a sentirlo e riconoscerlo. E’ quella parte pura e incontaminabile della nostra anima – afferma Castaldo – E’ quel dio che ci fa commuovere, che ci fa piangere di gioia o di dolore, che ci aiuta a superare ogni ostacolo”.
Per qualcuno il film può sembrare datato perché l’eroina è stato un tragico fenomeno durato oltre un quindicennio, dalla fine degli anni ’70 fino ai primi anni ’90, e oggi altre droghe sintetiche ed eccitanti l’hanno soppiantato. Ma il regista smentisce questa lettura e parla di ritorno dello ‘sballo’ da eroina: “I Ser.T e gli organi competenti registrano dati e percentuali in aumento di giorno in giorno; negli ultimi due anni c’è stato un incremento del consumo di eroina del 40% circa. Oggi i ragazzi usano fumarla e credono di poterla facilmente gestire, ma la ‘roba’ e i meccanismi che la controllano sul mercato sono identici e spietati: creano tossicodipendenti da eroina, oggi come ieri, inevitabilmente uguali. E uguali restano i motivi per cui una persona si rifugia in essa”.
Il film ha richiesto una meticolosa preparazione: sette mesi di provini per la scelta degli interpreti. Per Castaldo era infatti fondamentale che gli attori affrontassero il dialogo “come si affronta un testo teatrale, nel rigoroso rispetto delle battute”.
Giuseppe Zeno, interprete di numerose fiction (Gente di mare, Onore e libertà , Rossella), per il suo personaggio si è concentrato sulle problematiche interiori di Alan, evitando così la maniera e il cliché. Myriam Catania, che ha dedicato la sua performance a un amico che ha perso per la droga, e Valentina D’Agostino hanno incontrato molti ex tossicodipendenti o che ancora lo sono, per capire i loro comportamenti psicologici e le reazioni fisiche.
Autore delle musiche è Nicola Piovani per il quale “i sentimenti di fondo della storia sono l’impotenza dell’amore e l’amore paterno”.
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