Ecco la legge che piace agli autori


Gli autori scendono in campo per la nuova legge cinema. Le Giornate degli Autori-Venice Days hanno infatti reso pubblico un documento programmatico che dovrebbe contribuire al dibattito che sta portando a una riforma della normativa sull’audiovisivo, una riforma fortemente voluta dall’Unione che l’ha inserita nel suo programma di governo. Questa mattina la Casa del Cinema ha ospitato una qualificata platea di esponenti del settore riunita ad ascoltare il presidente Roberto Barzanti, affiancato da Citto Maselli, Emidio Greco e dal delegato generale Fabio Ferzetti. Il documento, che pubblichiamo integralmente, è nato da una serie di incontri partiti durante la scorsa Mostra di Venezia e reca il contributo di autori, produttori, giornalisti, esponenti del cinema pubblico.

 

“Questa piattaforma – ha spiegato Barzanti – individua i punti fondamentali alla base di una nuova legge di sistema per l’audiovisivo che auspichiamo sia una legge d’iniziativa parlamentare e non governativa”. Il documento è già stato portato in Senato in Commissione Cultura, mentre il DG Cinema Gaetano Blandini, impegnato in altra sede, ha inviato un messaggio agli autori in cui affermava tra l’altro: “Il Parlamento non potrà non tener conto della vostra proposta”.

 

Tre i capitoli fondamentali. Innanzitutto la creazione di un Centro Nazionale del Cinema e dell’Audiovisivo (un CNC, alla francese, ma con correttivi ispirati anche alle esperienze spagnola e tedesca) che possa operare in autonomia dai governi e disporre di tutte le risorse necessarie attraverso un meccanismo di prelievo fiscale mirato a tutti i segmenti (imprese televisive, distributori online, telecomunicazioni) e attraverso una tassazione generale e di scopo; dotato di vasti poteri e fortemente articolato nelle attività; capace di razionalizzare gli interventi pubblici; erede di realtà già esistenti che potrebbe inquadrare al suo interno o coordinare (si citano esplicitamente il Csc e l’Istituto Luce); gestito da un Cda di nomina parlamentare che attinga a rose di nomi indicate almeno per due terzi dalle categorie.

 

Il secondo aspetto è quello del sostegno finanziario alla produzione, alla distribuzione, all’esercizio, allo sviluppo di sceneggiature e alla promozione gestito dal CNC con criteri in parte selettivi e in parte automatici e fuori da logiche assistenziali. Una novità rilevante, rispetto all’attuale sistema delle commissioni per il credito presso il ministero.

 

Infine è esigenza condivisa da tutti, e molto sentita ovviamente dai produttori indipendenti, una normativa antitrust che impedisca la concentrazione verticale di più di due attività (emittenza radiotelevisiva, produzione, commercializzazione, diffusione, esercizio). “In questo senso – ha ricordato Barzanti – la legge in vigore, la 287/90, non ha dato alcun frutto”.

 

Tra i presenti: Grazia Volpi, Roberto Cicutto, Fulvio Lucisano, Bruno Torri, Giovanna Grignaffini, Donatella Palermo, Francesco Martinotti, Serafino Murri, Giorgio Gosetti, Maurizio Sciarra, Ugo Gregoretti, Laura Delli Colli, Irene Bignardi.

 

autore
13 Marzo 2007

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