Ecco la distribuzione fai-da-te


Si sta diffondendo a macchia d’olio la distribuzione fai-da-te. Alla pioniera MySelf  che ha fatto circuitare il primo film di Vittorio Moroni (Tu devi essere il lupo) e che sta per portare in sala dal 4 maggio la sua opera seconda (Le ferie di Licu) si aggiunge ora SelfCinema, associazione culturale nata a fine 2006 che farà uscire, dopo due anni di anticamera, L’estate di mio fratello di Stefano Reggiani, apprezzato all’estero in tanti festival e rassegne ma ancora invisibile nel mercato “tradizionale”. 

Il sistema si basa su una sorta di patto tra produttori indipendenti (spesso lo stesso autore e i suoi più stretti collaboratori) e spettatori potenziali. Un gruppo di persone che “pre-acquistano” il biglietto, per così dire sulla fiducia, attraverso internet o altri sistemi fai-da-te: in questo modo agli esercenti è garantito un incasso congruo che li convince a programmare film fuori dagli schemi commerciali e “rischiosi”. Subito dopo scattano i meccanismi classici, recensioni e passaparola, perché se il film piace sono gli stessi spettatori a pubblicizzarlo, e la tenitura si allunga.

L’estate di mio fratello di Pietro Reggiani, prodotto da Antonio Ciano e dallo stesso Reggiani per Nuvola Film, ha ottenuto una menzione speciale al Tribeca Film Festival di New York e un’altra menzione speciale tra le opere prime al Festival du Monde di Montreal. E’ un film originale e divertente sul rapporto genitori-figli e sull’immaginario infantile, girato con uno stile “povero” ma piuttosto creativo. Eppure nessun distributore l’ha inserito nel suo listino. “Troppe opere di qualità – dicono Reggiani e Ciano – non riescono a raggiungere le sale per le note anomalie del sistema italiano, in cui spesso coincidono i ruoli di esercente, distributore, produttore, emittente televisiva, in una perversa integrazione verticale che limita la libertà di creazione e di innovazione di autori e produttori”.
Se l’iniziativa avrà successo, spiegano ancora gli organizzatori di SelfCinema, l’associazione si propone di portare in sala due o tre film indipendenti a stagione anche abbinati a cortometraggi. “Affideramo agli spettatori la scelta dei prossimi progetti, attraverso una serie di anteprime nelle varie città”. Ma nascerà anche un “comitato scientifico”, che dovrebbe comprendere personalità come Marco Lodoli, Giancarlo De Cataldo, Gianni Canova, Steve Della Casa, il Museo del Cinema di Torino, la Cineteca di Bologna, la Cineteca italiana di Milano, i Dams di Bologna, Roma, Torino e Cosenza, le scuole di cinema, le associazioni culturali, i cineclub, le librerie che ci seguono in questa avventura (vedi l’elenco sul sito).

autore
24 Aprile 2007

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