Dossier 137, chi custodirà i custodi?

Il franco-tedesco Dominik Moll confeziona un thriller serrato che ha al centro l'indagine sui reati commessi dai poliziotti durante le manifestazioni dei gilet gialli a Parigi. Protagonista una impeccabile Léa Drucker


CANNES – Come nel grande atto d’accusa contro lo stalinismo, di ieri e di oggi, ovvero Two Prosecutors di Sergei Loznitsa, anche in Dossier 137 di Dominik Moll – in concorso a Cannes 78 – c’è al centro un personaggio puro, profondamente convinto del valore della giustizia e destinato dunque al fallimento, schiacciato da un sistema impenetrabile, sia pur democratico. Si tratta dell’ispettore interpretato dalla splendida Léa Drucker (merita un premio), che lavora per l’IGPN, organismo disciplinare della polizia francese chiamato a indagare su illeciti e reati commessi dai suoi stessi colleghi. Insomma, un lavoro che ha al suo centro l’interrogazione di Platone: chi custodirà i custodi?

Il regista del premiatissimo La notte del 12 torna con un thriller poliziesco tutto di parola, ispirato a un fatto realmente accaduto. A Parigi l’8 dicembre del 2018 la protesta dei gilet gialli è al culmine, bloccano le strade di Francia e invadono il centro della capitale, gli scontri sono violentissimi. La polizia è mobilitata per “salvare la Repubblica” e un piccolo drappello di agenti speciali – gli “eroi del Bataclan” – feriscono alla testa un ragazzo disarmato con un proiettile LBD, mentre sta scappando. Incaricata dell’indagine è l’integerrima Stéphanie, che esce da un divorzio doloroso e sta crescendo un figlio che le chiede come mai tutti odiano la polizia, in più è originaria dello stesso paese del ragazzo ferito, che riporterà conseguenze permanenti perché ha subito un trauma cranico molto esteso.

Stéphanie indaga e stringe il cerchio attorno ai sospettati grazie alle telecamere di sorveglianza, alla fine riesce ad entrare in possesso di un video privato che incastra i colpevoli. Però…

Il franco-tedesco Moll, che torna in concorso a Cannes dopo Lemming del 2005, costruisce attorno alla integerrima protagonista un muro di ostilità: la madre del ragazzo ferito, i poliziotti indagati, il suo ex e la nuova compagna, sindacalista della polizia, una possibile testimone chiave che non si fida di nessuno, persino i suoi stessi superiori che non vogliono grane. Lei è l’unica a credere nelle regole cercando di farle rispettare, “un mestiere ingrato” come dice lei stessa.

“Il funzionamento dell’IGPN mi intriga da tempo – spiega il regista – si tratta di poliziotti che indagano su altri poliziotti e sono in una posizione scomoda. Sono malvisti, disprezzati e a volte apertamente detestati dai colleghi, nonché criticati dai giornalisti. Mi interessavano queste tensioni e sentivo istintivamente che si trattava di una pista drammaturgica fruttuosa”. E aggiunge: “Di questo corpo si sapeva ben poco, ma grazie alla nuova direttrice dell’IGPN, che è un magistrato e non un membro della polizia, sono riuscito a entrare nei loro uffici parigini e ho potuto osservare direttamente il loro lavoro e documentarmi”.

Dossier 137, scritto dal regista con il suo collaboratore abituale, Gilles Marchand, sarà distribuito in Italia da Teodora.

Da segnalare per la cronaca che uno degli attori del cast, Théo Navarro-Mussy, accusato in passato di violenza sessuale, si è visto interdire il red carpet del festival per decisione del delegato generale Thierry Frémaux e della produzione.

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16 Maggio 2025

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