‘Donde los árboles dan carne’ è il Miglior film di Trento 2025

Il film di Alexis Franco vince la Genziana d'oro del 73° Trento Film Festival. 'Adra' di Emma Crome è il Miglior film d'alpinismo


La resistenza solitaria e tenace di un gaucho argentino e della sua famiglia ha colpito la Giuria internazionale del 73° Trento Film Festival, che ha assegnato al film Donde los árboles dan carne di Alexis Franco la Genziana d’oro Miglior film – Gran Premio “Città di Trento”. Il film, prodotto da Roberto Minervini, racconta la lotta di Omar, un allevatore argentino, per tenere in vita le sue mucche di fronte a un lunghissimo periodo di siccità, contando solo su se stesso e sui forti legami d’amore della sua famiglia. “Con uno sguardo intimo e rigoroso, ma altrettanto potente, Alexis Franco ci conduce nel cuore della Pampa argentina, dove diverse generazioni affrontano le conseguenze della desertificazione e la dissoluzione di un mondo che sembrava immutabile. – si legge nella motivazione della giuria – Il regista compone un film sospeso tra finzione e realtà: un neo-western umanista che decostruisce e reinventa il mito maschile del gaucho, restituendo dignità e fragilità a una comunità che resiste senza retorica. La narrazione si sviluppa tra gesti quotidiani e paesaggi aridi, evocando un’epica silenziosa che interroga il nostro rapporto con la terra e con il tempo”.

“Dopo l’urlo del ghiacciaio di Salgado, anche il Gran Premio di questa edizione è un grido di disperazione e al contempo di allerta, per scuotere le coscienze e far capire che il cambiamento climatico si è fatto crisi e impatta violentemente sulla vita di tutte e tutti, a partire da quel settore primario fondamentale per sfamare il mondo – ha commentato il Presidente del Trento Film Festival Mauro Leveghi – Il Trento Film Festival per l’ennesima volta aiuta non solo a non chiudere gli occhi, ma ad alzare lo sguardo per affrontare con coraggio le straordinarie sfide che l’umanità deve affrontare”.

Si aggiudica la Genziana D’oro Miglior film di alpinismo – Premio Cai Adra di Emma Crome, un film che “ci accompagna in un’avvincente avventura attraverso la storia, la cultura e la comunità del Galles del Nord, uno dei centri più vibranti al mondo per l’arrampicata. Questo film cattura l’essenza, il cuore e l’anima dell’arrampicata, dal suo spirito ribelle fino al modo in cui unisce le persone e dà loro un senso di appartenenza. Siamo trasportati nel paesaggio diversificato del Galles del Nord e questo film ci fa desiderare di andarci e magari condividere la cordata con alcuni di quei personaggi eccentrici. Ma soprattutto, ci ricorda che, anche se le corde e i moschettoni possono essere utili per l’arrampicata, non bisogna mai dimenticare lo stile”.

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La Genziana d’oro Miglior film di esplorazione o avventura – Premio “Città di Bolzano” è andata a All The Mountains Give di Arash Rakhsha.Non tutti hanno il privilegio d’intraprendere viaggi difficili solo per il piacere di farli – ha affermato la Giuria internazionale – Vogliamo rendere omaggio ad Arash Rakhsha, regista, direttore della fotografia e montatore del film, che all’inizio della sua vita è stato costretto dalle circostanze a diventare lui stesso un contrabbandiere, ma che poi ha sviluppato da autodidatta eccezionali abilità tecniche di filmmaker e ha trascorso sei anni a filmare la dura vita dei suoi amici contrabbandieri. Condivide i loro viaggi pericolosi e ne ritrae, in modo intimo, la vita familiare e i sogni di un futuro migliore che svaniscono. Ammiriamo il contributo poliedrico del regista e la colonna sonora suggestiva e inquietante che, come regista e montatore, ha sapientemente integrato”.

“Attraverso un originale uso del time-lapse e una fotografia iperrealista, Perfectly a Strangeness trasforma il deserto cileno in un paesaggio sospeso, in cui l’estrema nitidezza dell’immagine alimenta il senso di stupore di fronte alla grandezza del cosmo. La regista Alison McAlpine e il direttore della fotografia Nicolas Canniccioni creano un’esperienza sensoriale al tempo stesso ironica e commovente: un breve racconto privo di dialoghi, ma ricchissimo visivamente, che rende omaggio ad altri celebri protagonisti a quattro zampe del cinema, come quelli immortalati da Bresson e Skolimowski, offrendo una riflessione poetica sulla meraviglia e sull’alterità”. Con questa motivazione la Genziana d’argento – Miglior contributo tecnico – artistico è stata assegnata a Perfectly a Strangeness di Alison McAlpine.

La Genziana d’argento – Miglior cortometraggio è andata invece a Anngeerdardardor di Christoffer Rizvanovic Stenbakken “per la sua rara capacità di intrecciare delicatezza narrativa, forza visiva e autenticità, raccontando con uno sguardo puro e sincero l’isolamento e il desiderio di connessione di chi si sente diverso. Un racconto intimo che diventa universale”.

Il Premio della Giuria è stato assegnato a The Wolves Always Come at Night di Gabrielle Brady con la seguente motivazione: “Fin dalle prime immagini, la regista Gabrielle Brady costruisce una visione ipnotica, immergendoci nella vita quotidiana di una famiglia mongola. Con una profonda sensibilità e uno sguardo intimo e umanistico, crea un film ibrido che intreccia scene di finzione, realizzate in collaborazione con i protagonisti stessi. Con un ritmo narrativo costante e profondo, Brady alterna momenti del lavoro quotidiano, come il pascolo delle pecore, a istanti di gioia familiare intima. Non esita a mescolare la felicità spensierata con il peso del dramma, come si vede quando Davaasuren, il padre, scopre che una tempesta di sabbia ha ucciso gran parte del suo gregge, o quando è costretto a vendere il suo amato cavallo per trasferirsi in città. Il personaggio lotta interiormente con l’incertezza del futuro e il suo profondo attaccamento all’ambiente circostante, e noi spettatori lo accompagniamo in quel viaggio emozionale. La stranezza di un ambiente urbano, nuovo e ostile, consente al regista di inserire una nota poetica: il ritorno del cavallo amato in una sequenza onirica e simbolica che lascia intravedere un barlume di speranza in mezzo allo sradicamento”.

Il Premio T4Future, istituito dal Trento Film Festival nel 2022 ma per il primo anno diventato un alloro ufficiale, va al corto animato Tête en l’air del francese Rémi Durin. La giuria, composta da studenti degli Istituti secondari di secondo grado del trentino, ha scritto: “Tête en l’air ci ha colpiti, oltre che per la grafica curata, per il messaggio che lancia, che invita ad osservare anche le cose più piccole che altri ignorano. Si tratta di un corto adatto a tutte le età: i più piccoli possono lasciarsi coinvolgere da una storia di per sé intrigante, mentre gli adulti possono cogliere i significati più profondi che vi si nascondono, apprezzandolo ancora di più”.

Il Premio Green Film, istituito dall’APPA – Agenzia Provinciale per la Protezione dell’Ambiente e dalla Trentino Film Commission, è il riconoscimento che premia il film capace di esprimere in maniera più efficace i valori e le pratiche della protezione e della sostenibilità ambientale, con particolare attenzione all’ambiente montano e ai cambiamenti climatici. Quest’anno il premio è stato attribuito a The Wolves Always Come at Night di Gabrielle Brady.

Il Premio Amelia de Eccher – per donne di cinema e di montagna è stato istituito da Riccarda de Eccher in memoria di Amelia de Eccher: per le donne, da entrambi i lati della cinepresa. In quest’edizione del Trento Film Festival ad aggiudicarselo è Trog di Ella Hochleitner.

Infine, il Premio città di Imola, istituito dalla sezione del Cai Imola e dal Comune di Imola, viene attribuito ogni anno all’opera cinematografica o documentaristica che maggiormente si è contraddistinta tra i candidati per qualità artistiche e tecniche nonché per l’esaltazione dei valori fondanti del Cai, l’originalità del tema trattato e/o della storia narrata. La giuria – presieduta da Tamara Lunger e composta da Mauro Bartoli, Carlo Machirelli, Nicoletta Favaron, Giuseppe Savini e Giacomo Gambi – ha assegnato il premio a Altrove di Gabriele Canu.

“Il bianco e nero del manifesto di questa 73a edizione ritorna anche nelle scelte della Giuria internazionale, tra resistenza e scoraggiamento, libertà e sopraffazione, giustizia e sopruso, inclusione e diversità, in quell’ambivalenza continua che impone uno sforzo di riflessione e induce a ragionare sulla complessità dei problemi e delle necessarie soluzioni”, ha detto la direttrice della rassegna, Luana Bisesti.

“Uno splendido palmarès che premia la varietà delle proposte del Concorso di quest’anno. – ha concluso Mauro Gervasini, responsabile del programma cinematografico – La Genziana d’oro Miglior Film – Gran premio città di Trento a Donde lo árboles dan carne di Alexis Franco non solo premia la storia di resilienza di una famiglia della Pampa argentina di fronte alle conseguenze del cambiamento climatico e alla vita rurale sempre più aspra, ma chiude il cerchio con l’omaggio che il Festival ha voluto quest’anno dedicare al cinema argentino”. (C.DA)

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03 Maggio 2025

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